Lo stomaco non è maturo per il cibo in pezzi!

LOGO Polina Kazimirova-white
Stomaco bambini

LO STOMACO NON È PRONTO PER IL CIBO IN PEZZI?

Questa è una domanda molto frequente tra gli scettici dell’autosvezzamento.

La risposta è semplice, la natura ci ha progettato per masticare il cibo prima di deglutire. Abbiamo un’abilità masticatoria innata, che si sviluppa già dai 6 mesi.

Durante la masticazione, il cibo si mescola con la saliva, idratando il bolo alimentare e facilitandone la deglutizione. La saliva contiene degli enzimi che scompongono i carboidrati ed in parte i grassi. Il processo di digestione inizia già nella bocca, a condizione che il bambino mastichi.

La masticazione dà il segnale al cervello che il cibo entrerà presto nello stomaco: lo stomaco inizierà a produrre così enzimi per un’ulteriore digestione.

Nello stomaco, grazie ai succhi gastrici, il cibo viene trasformato in una purea chiamata chimo e da lì viene inviato al duodeno.

Lì, sotto l’influenza degli enzimi pancreatici, della bile e del succo intestinale, iniziano ad essere assorbite dal nostro intestino.

Quindi, ATTENZIONE: il cibo entra nell’intestino già in una forma omogenea. Certo, potranno entrarci ​​​​anche alcuni pezzi più grandi che il bambino non è riuscito a masticare e lo stomaco a digerire, ma la maggior parte del cibo si è trasformata in purea e sarà assorbito. Ecco come funziona la nostra digestione.

Pertanto, quando i nutrienti arrivano ai villi intestinali verranno facilmente assorbiti dall’organismo, a prescindere dal formato originale del cibo.

Quei pezzi più grandi, che il bambino non è stato in grado di masticare efficacemente, transiteranno senza danneggiare il tratto gastrointestinale.

Considerando che nei primi mesi di svezzamento, il nostro obiettivo è, in primo luogo, far scoprire al bambino nuove consistenze e gusti e non dargli da mangiare per saziarlo, il cibo in pezzi si adatta perfettamente a questo scopo.

Quando gli alimenti inizieranno ad apportare un serio contributo nutrizionale, il bambino saprà già come masticarli efficacemente.

Commenti e risposte QUI

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2023 | P.IVA 02708530692 | Designed by Estro Communication

Privacy Policy

Come capire quanto deve mangiare?

perchè non mangia

COME CAPIRE QUANTO DEVE MANGIARE?

1️⃣L’unico indicatore oggettivo per verificare se un bambino stia mangiando a sufficienza, è il regolare aumento di peso ed altezza, basato sulle tabelle dell’OMS.

Importante: utilizzare le tabelle originali prese dal sito dell’OMS, non versioni “adattate”.

2️⃣ Il bambino è attivo e sereno. È importante, però, non allarmarsi se a volte non sta bene, è giù di tono o poco attivo. Non dobbiamo valutare il singolo giorno, ma fare una valutazione nel tempo.

3️⃣Lo sviluppo psicomotorio corrisponde alla sua età. Se un bambino si sviluppa attivamente, acquisendo costantemente nuove abilità, non rimane fermo ad un livello per molto tempo, significa che riceve abbastanza micro e macro elementi dal cibo, per uno sviluppo armonioso.

4️⃣Mangia regolarmente cibi complementari, anche se in piccole porzioni (secondo voi). Ricordate, abbiamo già detto che la quantità di cibo che un bambino mangia in un singolo pasto, non può essere un indicatore del fatto che stia mangiando a sufficienza. E’ più importante la qualità e la varietà di cibo che mangia e la regolarità dei suoi pasti.

‼️ Se il bambino rifiuta sistematicamente i pasti, limita in modo restrittivo l’insieme di alimenti che mangia, aumenta molto poco il suo peso, non cresce affatto o perde peso, allora è importante attivarsi e cercare la causa di questa condizione.

🔥Controllate come sono organizzati i pasti, migliorate il comportamento alimentare generale della famiglia. Fate un esame del sangue per escludere una possibile anemia, una delle cause di scarso appetito, trattando il problema con il vostro pediatra.

Commenti e risposte QUI

 

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2023 | P.IVA 02708530692 | Designed by Estro Communication

Privacy Policy

Tagli sicuri: Carota

Carota tagli sicuri

TAGLI SICURI: CAROTA

❗ATTENZIONE. Tutti dovrebbero leggere questo articolo!

❓Quando e in che formato si possono offrire le carote ai bambini?

❗ In forma CRUDA, ai bambini sotto i 3-4 anni, possono essere offerte solo carote grattugiate su una grattugia grossa/fine, oppure tagliate a listarelle MOLTO sottili.

❌ MAI dare a vostro figlio una carota intera cruda per stimolare la dentizione. È davvero pericoloso. Il bambino può staccare un pezzo grande con le gengive e non sarà in grado di masticarlo. Inoltre, le carote sono così dure che sarà molto difficile espellere un pezzo con la tosse. Pertanto, le carote crude, nelle mani di un bambino senza una dentizione per la masticazione, sono ad alto rischio di soffocamento.

✅️Potete offrire carote bollite, al vapore o cotte al forno a partire da 6 mesi.

Le carote fresche contengono:

🥕vitamine: C, E, D, PP e gruppo B

🥕 oligoelementi: zolfo, cloro, potassio, calcio, fosforo, boro, rame, selenio, magnesio e altri.

Beta-carotene, che viene convertito in vitamina A nell’organismo.

👍 Le carote che hanno subito un trattamento termico mantengono quasi completamente le loro proprietà.

❓Ecco cos’è importante ricordare quando si servono le carote:

✅️Tagliarle sempre da cotte nel senso della lunghezza in 4 o più pezzi a forma di bastoncino delle dimensioni di un nostro mignolo.

❌ Mai dare carote ai bambini a rondelle o a cilindro. Questo è il formato perfetto per bloccare le vie respiratorie. Le mezze lune possono essere un’alternativa.

Video, commenti e risposte QUI

‼️Potete trovare più informazioni su come servire altri alimenti nella nostra guida completa sui tagli sicuri e la sicurezza a tavola QUI

È IMPORTANTISIMO FREQUENTARE UN CORSO DI DISOSTRUZIONE PEDIATRICA. Controlla le date disponibili in PRESENZA (Abruzzo) e ON-LINE

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2023 | P.IVA 02708530692 | Designed by Estro Communication

Privacy Policy

Cosa dire a un bambino durante i pasti?

Cosa dire durante i pasti

COSA DIRE A UN BAMBINO DURANTE I PASTI?

Non è necessario parlare di cibo durante il pasto. È meglio parlare di argomenti astratti tipo: come è andata la giornata, quali sono i programmi per il giorno dopo etc.

Se volete proprio parlare di cibo, ecco alcuni suggerimenti:

Non dite: Quanto sei bravo che mangi” “hai finito tutto il piatto, che bravo”
Provate: Come te la cavi bene con il cucchiaio!

In questo modo, non state insegnando al bambino che mangiare grandi quantità è positivo e che lui è bravo solo quando mangia tanto. Così stimolate la sua autonomia e date sfogo alle vostre emozioni.

Non dite: Dai mangia almeno un pezzo di broccolo, fa molto bene!
Provate: Mmm, amo i broccoli! È un po’ amaro, ma allo stesso tempo dolce.

Così parlate dei vostri sentimenti e delle caratteristiche oggettive dei broccoli. Non si parla del fatto che è “buono” (opinione soggettiva) o “fa bene” (concetto astratto che non capisce).

Non dite: Cosa ti piacerebbe per pranzo?
Provate: Possiamo fare pasta al ragù o con le lenticchie, cosa preferisci?

Così, da responsabili della scelta sull’alimentazione, date parte del controllo a vostro figlio comunicando: “Mi curo di te e considero la tua opinione”. Allo stesso tempo, limitate la scelta a due opzioni, mantenendo il controllo.

Non dite: Ti è piaciuto il cavolo?
Provate: A cosa assomiglia il sapore del cavolo?

Rispondendo “no” alla prima domanda, il bambino cataloga quel alimento come “non gradito”. Cercate di fare domande che descrivono le sensazioni di gusto e quelle sensoriali, incoraggiate i parallelismi con altri prodotti preferiti.

Più parole si usano per descrivere il gusto e le proprietà degli alimenti e più sarà facile per lui esprimere pareri chiari nei confronti del cibo.

Ad esempio, se il bambino rifiuta il risotto con i piselli e ha molte parole nel suo vocabolario per descriverne il gusto, probabilmente dirà: “Non mi piace il risotto con i piselli, perché è aspro”, e non semplicemente “Non mi piace”. Così avrete più possibilità di comprendere le particolarità del vostro bambino.

Commenti e risposte QUI

Affrontiamo questo e altri aspetti dello svezzamento nel corso “SVEZZAMENTO E AUTOSVEZZAMENTO CON PIACERE” – Scopri di più

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2023 | P.IVA 02708530692 | Designed by Estro Communication

Privacy Policy

Come capisco se mio figlio ha mangiato abbastanza?

Mangia abbastanza

COME CAPISCO SE MIO FIGLIO HA MANGIATO ABBASTANZA?

Bella domanda! Ma la risposta è molto semplice. I bambini sono macchine perfette e si autoregolano. Loro sanno quando per loro è abbastanza. Il nostro compito, quindi, è semplicemente quello di saper riconoscere il loro linguaggio, quello che utilizzano ancora prima di parlare: la mimica, i gesti, le azioni.

Quali possono essere i segnali?

Dopo aver mangiato una parte del pasto, il bambino:

✅️lancia il piatto o il cibo a terra

✅️respinge il cucchiaino

✅️serra la bocca

✅️si gira nella direzione opposta dal piatto

✅️comincia a giocare con il cibo e non porta più nulla alla bocca

✅️altera l’umore, arrabbiandosi o cominciando a piangere

✅️cerca di scendere dal seggiolone

Questi sono i segnali più comuni, ma sicuramente voi genitori ne osservate ogni giorno degli altri dai vostri figli.

Non sono capricci, non devono essere “curati”, sono semplicemente “parole” dei vostri figli: “Mamma, sono sazio, non lo voglio più”. L’unica cosa che possiamo fare è accettarlo e permettere al bambino di terminare il pasto, a prescindere dalle quantità del cibo che ha consumato. Stop. Fermatevi. Va bene così. Imparando ad ascoltarli, riusciremo ad avere tutte le risposte che cerchiamo.

Commenti e risposte QUI

Affrontiamo questo e altri aspetti dello svezzamento nel corso “SVEZZAMENTO E AUTOSVEZZAMENTO CON PIACERE” – Scopri di più

 

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2023 | P.IVA 02708530692 | Designed by Estro Communication

Privacy Policy