Mangiare insieme in svezzamento

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mangiare insieme svezzamento

MANGIARE INSIEME IN SVEZZAMENTO

Vi parlo spesso di quanto sia importante che tutta la famiglia si sieda insieme a tavola, affinché il bambino non mangi mai da solo.

Lasciate che vi spieghi perché è importante:

❗Sviluppa l’interesse per il cibo

Questo suscita nel bambino un vivo interesse per il cibo che vede.

❗Insegna la cultura del cibo.

Il bambino impara fin dall’inizio a mangiare in compagnia, comincia a capire che un pasto non è solo “riempire lo stomaco”, ma godersi gusto e profumi e chiacchierare con i propri cari.

❗Si adegua alle tradizioni di famiglia

Il bambino vede cosa e come mangia tutta la famiglia e adotta queste usanze in modo naturale.

❗Insegna al bambino il comportamento a tavola

Il bambino impara a sedersi al suo posto durante il pasto, a masticare con la bocca chiusa, guardando come fanno gli altri.

❗Mostra al bambino cosa fare con il cibo e come gestirlo

Se mangiate sempre nel momento in cui il bambino dorme, semplicemente non saprà mai cosa sia un “pasto”, non saprà cosa fare con gli alimenti, perché non li conosce. Mangiare con un bambino è dargli un esempio personale, lo istruisce in modo naturale.

❗Aiuta vostro figlio a fidarsi e ad accettare determinati alimenti

I bambini hanno spesso paura di provare nuovi cibi. Se vedono regolarmente i loro cari mangiarli, però, inizieranno a fidarsi e ad assaggiarli.

❗Sposta l’attenzione dei genitori dal bambino al pasto e riduce lo stress a tavola

Spesso prestiamo troppa attenzione ai bambini durante i pasti, il che aumenta la tensione a tavola. Quando tutta la famiglia mangia insieme, tutti sono impegnati con il proprio piatto. In questo modo i pasti si svolgono in un’atmosfera rilassata.

❓Cosa fare se i ritmi del bambino non coincidono sempre con i ritmi di tutta la famiglia? Ad esempio, papà torna a casa tardi quando il bambino sta già andando a letto.

✔️Almeno un adulto dovrebbe condividere un pasto con il bambino. Potete farlo con una porzione molto piccola, successivamente potrete comunque condividere il pasto principale con il vostro partner 😉.

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Latte vaccino in svezzamento: quanto e quando?

Latte vaccino svezzamento

LATTE VACCINO IN SVEZZAMENTO: QUANTO E QUANDO?

⚠️da 0 a 6 mesi

Escluso in qualsiasi forma. La dieta del bambino dovrebbe essere composta esclusivamente da latte materno o in formula.

⚠️da 6 a 12 mesi

Il latte materno o quello in formula continua ad essere parte importante della dieta del bambino. Il latte vaccino si può offrire dai 6 mesi in piccole quantità come ingrediente nelle preparazioni. Ad esempio, nel purè di patate, nella frittata, le crepes etc.

❗Non è consentito come bevanda, es. non si può semplicemente versarlo in un bicchiere e darlo da bere.

❗Il latte dev’essere pastorizzato o bollito. Quello crudo, “dalla mucca carolina” non è idoneo, per l’alto rischio di contrarre la listeria (fino ai 5 anni d’età).

❗Il latte vaccino scremato o parzialmente scremato ha un contenuto di energia e vitamine liposolubili significativamente minore rispetto al latte intero e non è pertanto raccomandato per bambini sotto i 2 anni.

I latticini, ad esempio, kefir, yogurt, formaggi etc, si possono offrire dai 6 mesi.

⚠️da 1 anno e oltre

Latte vaccino e latte vegetale possono essere usati come bevanda con moderazione. L’eccezione è per il latte di riso a causa di possibili livelli eccessivi di arsenico (non prima dei 5 anni).

❗Attenzione: se state allattando al seno +/- 3 volte al giorno dopo l’anno, non c’è bisogno di introdurre il latte vaccino.

❗Per un bambino non allattato al seno, dopo i 12 mesi, si raccomandano 200-400 ml/giorno di latte vaccino intero non diluito, se altri cibi di derivazione animale sono inclusi nella dieta, oppure 300-500 ml/giorno, se non lo sono. I derivati del latte, come yogurt e formaggi, sono da considerarsi parte di queste dosi. Il consumo eccessivo di latte vaccino può limitare il consumo e la diversificazione di cibi complementari.

❗Il latte è un elemento facoltativo dell’alimentazione di un bambino, a condizione che la dieta presenti fonti di calcio alternative.

♨️ Il latte vaccino fa parte dei 14 allergeni principali, è consigliato inserirlo nella dieta dei bambini nel primo anno di vita.

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Retina per lo svezzamento o retina antisoffocamento: si o no?

retina svezzamento

RETINA PER LO SVEZZAMENTO O RETINA ANTISOFFOCAMENTO: SI O NO?

Risposta facile…la retina non serve! …anzi, a volte potrebbe essere anche dannosa.

Perché?

❌ Non insegna a masticare. Sebbene la pubblicità di questo prodotto affermi spesso il contrario. Mamme, come si può imparare a masticare se i pezzi non entrano nella bocca?

A 6 mesi il bambino inizia a sviluppare la capacità masticatoria e ha bisogno di fare tanta pratica per imparare a masticare efficacemente. La retina qui è un impedimento.

❌ Non aiuta ad introdurre gli alimenti. Il bambino ha costantemente tra le mani lo stesso oggetto dall’aspetto sempre uguale: la retina. E in bocca? Idem, sempre la stessa consistenza. Cosa gli può insegnare questo? Piuttosto può confonderlo, perché dallo stesso dispositivo esce spesso un sapore diverso, ma la consistenza è sempre uguale.

❌ Non crea una cultura della nutrizione. Voi avvolgete il cibo in una garza o in una pellicola di plastica e la succhiate? No. Allora perché dovrebbe farlo un bambino?

❌ Non introduce alle varie consistenze. Piuttosto, ne introduce una sola: un liquido incomprensibile che il bambino succhia dall’alimento attraverso un dispositivo. Vi ricordo, che lo scopo dell’introduzione dei cibi solidi è far scoprire al bambino sapori e consistenze diverse.

❌ Può essere un terreno fertile per i batteri, soprattutto se il cibo vi rimane a lungo dentro e non si effettua un lavaggio accurato.

❌ Inoltre, la retina nasconde un pericolo: il bambino si abitua al fatto che è sempre la stessa consistenza ad entrare in bocca, che può essere inghiottita immediatamente senza fatica. In questo modo, c’è il rischio che più avanti tenda ad ingoiare il cibo in pezzi senza prima masticarli.

Probabilmente molti genitori scelgono di utilizzarla per paura che il bimbo soffochi, ma non è così che si previene il soffocamento. Il soffocamento si previene rispettando le regole di sicurezza a tavola e proponendo i cibi con i tagli sicuri, fidandosi delle competenze del bambino.

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Idee per la colazione in svezzamento

idee per la colazione

IDEE PER LA COLAZIONE

Il latte vaccino come bevanda è sconsigliato per bambini sotto i 12 mesi e anche dopo se ne consiglia un uso moderato.

Allora come si fa con la classica colazione “latte e biscotti”? Cosa si potrebbe proporre in svezzamento?

Partiamo dal presupposto che molti bambini preferiscono una bella poppata al risveglio la mattina e molto probabilmente non avranno voglia di mangiare subito dopo. Nulla ci vieta, però, di invitarli a condividere la colazione con noi un’oretta dopo la poppata.

Un pasto equilibrato consiste in carboidrati (cereali, pane, patate), proteine (uova, latticini, carne, pesce, legumi), frutta e verdura e grassi “buoni”. Alle proteine va dedicato circa un quarto di tutta la porzione (quindi una tazza di latte, forse, è un pò troppo).

Ecco qualche idea adatta dai 6 mesi in su:

🔥Una fetta di pane con crema di nocciole (senza zucchero) e banana

🔥Porridge con pezzetti di frutta e un cucchiaino di burro sciolto

🔥Crepes con frutti di bosco

🔥Torta di carote e mandorle fatta in casa

🔥Una fetta di pane con avocado spalmato, pezzetti di uovo sodo e pomodorini tagliati

🔥Yogurt (naturale bianco intero) con biscotti fatti in casa e frutta

🔥Muffin salati con zucchine (o altra verdura)

🔥Frittata con verdure e una fetta di pane

🔥Yogurt con fiocchi d’avena e frutti di bosco

🔥Una fetta di pane con olio d’oliva, pomodoro e mozzarella

🔥Ricotta con riso soffiato, una spolverata di mandorle e pezzetti di frutta

🔥Pancake fatti in casa con mirtilli

🔥Una fetta di pane con formaggio spalmabile, una spolverata di noci e una pera molto matura tagliata in sicurezza

🔥Waffle alle verdure

Tutto da accompagnare con un bicchiere d’acqua😉. Queste idee vi basteranno per 2 settimane, ovviamente, non demonizziamo il latte con i biscotti, ogni tanto può andar bene, magari abbinando qualche frutto. Ricordiamoci sempre che la chiave per una dieta salutare è la varietà, quindi perchè limitarsi al “latte e biscotti”?

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Abbiamo creato un menù settimanale per tutta la famiglia che puoi acquistare QUI

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Lo stomaco non è maturo per il cibo in pezzi!

Stomaco bambini

LO STOMACO NON È PRONTO PER IL CIBO IN PEZZI?

Questa è una domanda molto frequente tra gli scettici dell’autosvezzamento.

La risposta è semplice, la natura ci ha progettato per masticare il cibo prima di deglutire. Abbiamo un’abilità masticatoria innata, che si sviluppa già dai 6 mesi.

Durante la masticazione, il cibo si mescola con la saliva, idratando il bolo alimentare e facilitandone la deglutizione. La saliva contiene degli enzimi che scompongono i carboidrati ed in parte i grassi. Il processo di digestione inizia già nella bocca, a condizione che il bambino mastichi.

La masticazione dà il segnale al cervello che il cibo entrerà presto nello stomaco: lo stomaco inizierà a produrre così enzimi per un’ulteriore digestione.

Nello stomaco, grazie ai succhi gastrici, il cibo viene trasformato in una purea chiamata chimo e da lì viene inviato al duodeno.

Lì, sotto l’influenza degli enzimi pancreatici, della bile e del succo intestinale, iniziano ad essere assorbite dal nostro intestino.

Quindi, ATTENZIONE: il cibo entra nell’intestino già in una forma omogenea. Certo, potranno entrarci ​​​​anche alcuni pezzi più grandi che il bambino non è riuscito a masticare e lo stomaco a digerire, ma la maggior parte del cibo si è trasformata in purea e sarà assorbito. Ecco come funziona la nostra digestione.

Pertanto, quando i nutrienti arrivano ai villi intestinali verranno facilmente assorbiti dall’organismo, a prescindere dal formato originale del cibo.

Quei pezzi più grandi, che il bambino non è stato in grado di masticare efficacemente, transiteranno senza danneggiare il tratto gastrointestinale.

Considerando che nei primi mesi di svezzamento, il nostro obiettivo è, in primo luogo, far scoprire al bambino nuove consistenze e gusti e non dargli da mangiare per saziarlo, il cibo in pezzi si adatta perfettamente a questo scopo.

Quando gli alimenti inizieranno ad apportare un serio contributo nutrizionale, il bambino saprà già come masticarli efficacemente.

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Come capire quanto deve mangiare?

perchè non mangia

COME CAPIRE QUANTO DEVE MANGIARE?

1️⃣L’unico indicatore oggettivo per verificare se un bambino stia mangiando a sufficienza, è il regolare aumento di peso ed altezza, basato sulle tabelle dell’OMS.

Importante: utilizzare le tabelle originali prese dal sito dell’OMS, non versioni “adattate”.

2️⃣ Il bambino è attivo e sereno. È importante, però, non allarmarsi se a volte non sta bene, è giù di tono o poco attivo. Non dobbiamo valutare il singolo giorno, ma fare una valutazione nel tempo.

3️⃣Lo sviluppo psicomotorio corrisponde alla sua età. Se un bambino si sviluppa attivamente, acquisendo costantemente nuove abilità, non rimane fermo ad un livello per molto tempo, significa che riceve abbastanza micro e macro elementi dal cibo, per uno sviluppo armonioso.

4️⃣Mangia regolarmente cibi complementari, anche se in piccole porzioni (secondo voi). Ricordate, abbiamo già detto che la quantità di cibo che un bambino mangia in un singolo pasto, non può essere un indicatore del fatto che stia mangiando a sufficienza. E’ più importante la qualità e la varietà di cibo che mangia e la regolarità dei suoi pasti.

‼️ Se il bambino rifiuta sistematicamente i pasti, limita in modo restrittivo l’insieme di alimenti che mangia, aumenta molto poco il suo peso, non cresce affatto o perde peso, allora è importante attivarsi e cercare la causa di questa condizione.

🔥Controllate come sono organizzati i pasti, migliorate il comportamento alimentare generale della famiglia. Fate un esame del sangue per escludere una possibile anemia, una delle cause di scarso appetito, trattando il problema con il vostro pediatra.

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Tagli sicuri: Carota

Carota tagli sicuri

TAGLI SICURI: CAROTA

❗ATTENZIONE. Tutti dovrebbero leggere questo articolo!

❓Quando e in che formato si possono offrire le carote ai bambini?

❗ In forma CRUDA, ai bambini sotto i 3-4 anni, possono essere offerte solo carote grattugiate su una grattugia grossa/fine, oppure tagliate a listarelle MOLTO sottili.

❌ MAI dare a vostro figlio una carota intera cruda per stimolare la dentizione. È davvero pericoloso. Il bambino può staccare un pezzo grande con le gengive e non sarà in grado di masticarlo. Inoltre, le carote sono così dure che sarà molto difficile espellere un pezzo con la tosse. Pertanto, le carote crude, nelle mani di un bambino senza una dentizione per la masticazione, sono ad alto rischio di soffocamento.

✅️Potete offrire carote bollite, al vapore o cotte al forno a partire da 6 mesi.

Le carote fresche contengono:

🥕vitamine: C, E, D, PP e gruppo B

🥕 oligoelementi: zolfo, cloro, potassio, calcio, fosforo, boro, rame, selenio, magnesio e altri.

Beta-carotene, che viene convertito in vitamina A nell’organismo.

👍 Le carote che hanno subito un trattamento termico mantengono quasi completamente le loro proprietà.

❓Ecco cos’è importante ricordare quando si servono le carote:

✅️Tagliarle sempre da cotte nel senso della lunghezza in 4 o più pezzi a forma di bastoncino delle dimensioni di un nostro mignolo.

❌ Mai dare carote ai bambini a rondelle o a cilindro. Questo è il formato perfetto per bloccare le vie respiratorie. Le mezze lune possono essere un’alternativa.

Video, commenti e risposte QUI

‼️Potete trovare più informazioni su come servire altri alimenti nella nostra guida completa sui tagli sicuri e la sicurezza a tavola QUI

È IMPORTANTISIMO FREQUENTARE UN CORSO DI DISOSTRUZIONE PEDIATRICA. Controlla le date disponibili in PRESENZA (Abruzzo) e ON-LINE

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Cosa dire a un bambino durante i pasti?

Cosa dire durante i pasti

COSA DIRE A UN BAMBINO DURANTE I PASTI?

Non è necessario parlare di cibo durante il pasto. È meglio parlare di argomenti astratti tipo: come è andata la giornata, quali sono i programmi per il giorno dopo etc.

Se volete proprio parlare di cibo, ecco alcuni suggerimenti:

Non dite: Quanto sei bravo che mangi” “hai finito tutto il piatto, che bravo”
Provate: Come te la cavi bene con il cucchiaio!

In questo modo, non state insegnando al bambino che mangiare grandi quantità è positivo e che lui è bravo solo quando mangia tanto. Così stimolate la sua autonomia e date sfogo alle vostre emozioni.

Non dite: Dai mangia almeno un pezzo di broccolo, fa molto bene!
Provate: Mmm, amo i broccoli! È un po’ amaro, ma allo stesso tempo dolce.

Così parlate dei vostri sentimenti e delle caratteristiche oggettive dei broccoli. Non si parla del fatto che è “buono” (opinione soggettiva) o “fa bene” (concetto astratto che non capisce).

Non dite: Cosa ti piacerebbe per pranzo?
Provate: Possiamo fare pasta al ragù o con le lenticchie, cosa preferisci?

Così, da responsabili della scelta sull’alimentazione, date parte del controllo a vostro figlio comunicando: “Mi curo di te e considero la tua opinione”. Allo stesso tempo, limitate la scelta a due opzioni, mantenendo il controllo.

Non dite: Ti è piaciuto il cavolo?
Provate: A cosa assomiglia il sapore del cavolo?

Rispondendo “no” alla prima domanda, il bambino cataloga quel alimento come “non gradito”. Cercate di fare domande che descrivono le sensazioni di gusto e quelle sensoriali, incoraggiate i parallelismi con altri prodotti preferiti.

Più parole si usano per descrivere il gusto e le proprietà degli alimenti e più sarà facile per lui esprimere pareri chiari nei confronti del cibo.

Ad esempio, se il bambino rifiuta il risotto con i piselli e ha molte parole nel suo vocabolario per descriverne il gusto, probabilmente dirà: “Non mi piace il risotto con i piselli, perché è aspro”, e non semplicemente “Non mi piace”. Così avrete più possibilità di comprendere le particolarità del vostro bambino.

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Affrontiamo questo e altri aspetti dello svezzamento nel corso “SVEZZAMENTO E AUTOSVEZZAMENTO CON PIACERE” – Scopri di più

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Come capisco se mio figlio ha mangiato abbastanza?

Mangia abbastanza

COME CAPISCO SE MIO FIGLIO HA MANGIATO ABBASTANZA?

Bella domanda! Ma la risposta è molto semplice. I bambini sono macchine perfette e si autoregolano. Loro sanno quando per loro è abbastanza. Il nostro compito, quindi, è semplicemente quello di saper riconoscere il loro linguaggio, quello che utilizzano ancora prima di parlare: la mimica, i gesti, le azioni.

Quali possono essere i segnali?

Dopo aver mangiato una parte del pasto, il bambino:

✅️lancia il piatto o il cibo a terra

✅️respinge il cucchiaino

✅️serra la bocca

✅️si gira nella direzione opposta dal piatto

✅️comincia a giocare con il cibo e non porta più nulla alla bocca

✅️altera l’umore, arrabbiandosi o cominciando a piangere

✅️cerca di scendere dal seggiolone

Questi sono i segnali più comuni, ma sicuramente voi genitori ne osservate ogni giorno degli altri dai vostri figli.

Non sono capricci, non devono essere “curati”, sono semplicemente “parole” dei vostri figli: “Mamma, sono sazio, non lo voglio più”. L’unica cosa che possiamo fare è accettarlo e permettere al bambino di terminare il pasto, a prescindere dalle quantità del cibo che ha consumato. Stop. Fermatevi. Va bene così. Imparando ad ascoltarli, riusciremo ad avere tutte le risposte che cerchiamo.

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Vantaggi dell’autosvezzamento

vantaggi in autosvezzamento

Quali sono i vantaggi con l'autosvezzamento?

Spesso si fa confusione nell’interpretare le finalità dell’autosvezzamento, confondendole con un semplice modo per bruciare le tappe di crescita del bambino.

Approfondendo, però, la filosofia che c’è dietro, scopriamo che l’autosvezzamento è semplicemente ciò che consegue quando rispettiamo i principi fondamentali dell’introduzione degli alimenti complementari.

Primo tra tutti è quello di far scoprire al bambino sapori, colori, forme e consistenze, attraverso i suoi sensi, di un’ampia varietà di alimenti, mantenendo il latte come alimento principale per la crescita fino a 12 mesi.

Partendo da queto presupposto e abbandonando l’idea che a 6 mesi i bambini vadano svezzati (termine che indicava l’abbandono precoce dell’allattamento) e debbano saziarsi con il cibo da subito, l’approccio al cibo sarà molto più sereno e semplice.

Se volessimo riassumere i numerosi vantaggi dell’autosvezzamento, potremmo dire che:

📌 Il bambino impara a mangiare in modo indipendente fin dall’inizio dell’introduzione degli alimenti complementari.

📌 Impara a masticare. Quando un bambino viene nutrito con le pappe per molto tempo, la sua capacità di masticazione non viene stimolata e non si sviluppa. Offrendo consistenze più complesse fin dall’inizio, il bambino impara rapidamente a gestirle, avviando tutti i processi collegati alla masticazione.

📌 Sviluppa i muscoli facciali. Nel processo di masticazione, i muscoli del viso si formano e si rafforzano, la mascella si sviluppa. Durante la crescita, questo avrà un effetto positivo sullo sviluppo del linguaggio.

📌 Sviluppa la motricità fine. Imparando ad afferrare con le mani il cibo in pezzi, il bambino sviluppa così la motricità fine, ossia il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita.

📌Aumenta l’autostima. Il bambino dimostra di farcela da solo e noi trasmettiamo a lui fiducia e supporto.

📌 Permette alla famiglia di gustare cibi caldi. Il bambino mangia da solo e i genitori o i nonni, sono liberi e tranquilli di mangiare la propria porzione quando è ancora calda, invece di investire tutto il tempo a disposizione dietro a un cucchiaino volante.

📌I bambini non mangiano troppo. Mangiando da solo molto più lentamente rispetto ad essere imboccato, il bambino riceve un segnale di sazietà naturale nel momento giusto e non mangia più del necessario.

📌 Risparmio sugli alimenti “speciali per bambini”. Non è necessario acquistare nulla di dedicato per la sua alimentazione. Tutta la famiglia può gustare le stesse ricette a costi molto inferiori.

📌 Tutta la famiglia può passare a una dieta più sana. Quando sappiamo di avere a tavola un bambino di sei mesi che prende un esempio da noi, siamo noi stessi ad impegnarci a consumare cibi più sani.

📌Meno stress durante i pasti. Quando una mamma si siede a tavola e non deve pensare a come nutrire ancora una volta suo figlio con l’ennesimo omogeneizzato, è rilassata. Di conseguenza tutta la famiglia è più serena.

Affrontiamo tutti gli aspetti legati all’introduzione degli alimenti complementari, nel nostro corso “Svezzamento e Autosvezzamento con piacere”. Tutte le info QUI.

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