Qual’è il seggiolone ideale?

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Copertine post ITA (6)

Qual'è il seggiolone ideale?

📌 Il primo aspetto più importante è la possibilità di impostare lo schienale a 90°. Molti seggioloni costosi non offrono questa opzione e il bambino rimane costantemente in posizione semisdraiata. Questo aumenta il rischio di soffocamento.

📌 Il seggiolone dovrebbe essere comodo e adatto alle dimensioni e all’altezza del bambino. Non è normale quando dal tavolo sporge solo la sua testa e lui non vede nemmeno cosa c’è nel piatto.

📌 Un altro aspetto estremamente importante è il poggiapiedi. Ci dev’essere e dev’essere regolabile in altezza. Non sarà di alcuna utilità se il bambino non lo raggiunge con i piedi. Il supporto è importante per mantenere la postura corretta e rendere confortevole la sua seduta. Inoltre, se il bambino avrà bisogno di tossire, lo farà più facilmente se avrà un supporto per i piedi.

‼️Attenzione, se avete già un seggiolone senza poggiapiedi, non correte subito a comprarne un altro. Potete rimediare legando una sciarpa ben tesa tra le gambe del seggiolone. In alternativa posizionate uno sgabello o un’altra sedia sotto il seggiolone, su cui il bambino potrà poggiare i piedi.

📌 Il seggiolone dovrebbe essere leggero o avere delle ruote per facilitarne lo spostamento. Per una mamma già stanca dai mille impegni, spostare chili inutili, non è piacevole. Attenzione, se ha le ruote, assicuratevi che ci siano i freni per renderlo fermo e stabile.

📌Scegliete un seggiolone con meno rivestimenti possibile. Credetemi, lavare tutte le fessure dell’imbottitura dopo ogni pasto diventerà insopportabile. Più semplice è, più pratico pulirlo sarà.

📌 Preferite un seggiolone con il tavolino rimovibile. Se necessario, il ripiano può essere rimosso e lavato o meglio ancora, tolto completamente, per avvicinare il bambino al tavolo con tutta la famiglia.

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Come offrire l’acqua

Copertine post ITA (5)

Come offrire l'acqua al bambino?

Spesso ricevo domande su come è meglio offrire l’acqua al bambino e cosa utilizzare.

La verità è che ci vuole esattamente lo stesso tempo per insegnare a un bambino a bere l’acqua da un bicchiere classico, che da uno “per bambini”!🤷‍♀️. Allora perché perdere tempo inutilmente?

Puoi iniziare subito con un bicchiere o con una tazza!

‼️Attenzione però ai bicchieri in vetro molto sottile, il bambino potrebbe cercare di morderli, rischiando di farsi male.

E come insegnargli ad utilizzarli?

✅️Prendete in mano un bicchiere o una tazzina (tipo da caffè) piccoli e leggeri. Sarà facile impugnarli, per le sue mani piccole e ancora poco abili.

✅️ Versare poca acqua alla volta in modo da non dover asciugare intere pozzanghere quando il bambino versa l’acqua per terra (questo accadrà ed è normale).

✅️ Non aspettatevi che il vostro bambino si precipiti immediatamente a bere alla vista di un bicchiere. Avrà bisogno che gli venga mostrato e spiegato come utilizzare questo nuovo oggetto nella sua vita.

✅️ Date un esempio personale: bevete spesso da un bicchiere davanti a lui, sarà felice di imitarvi.

✅️ Per le prime volte aiutate il bambino a portare il bicchiere alla bocca, descrivete ad alta voce quando aprire la bocca, toccare il bicchiere con le labbra e quando alzarlo un po’ in modo che l’acqua scenda. È importante che il bambino segua e ascolti l’intero processo.

✅️Siate pazienti. L’acqua cadrà sul bambino, sul pavimento e sulla sedia. La buona notizia è che questi inconvenienti sono temporanei! 😉

Prima iniziate e prima imparerà.

Fuori casa, potete prendere una normale bottiglia d’acqua in formato per bambini (quella con il beccuccio duro e stretto). Questa opzione sarà la più comoda e pratica.

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Perchè grandi e bambini sono attratti dai dolci?

Copertine post ITA (4)

Perchè grandi e bambini sono attratti dai dolci?

“Mamma posso mangiare l’ovetto, papà voglio il gelato…” A chi di voi non vengono fatte queste richieste?

La voglia frequente di dolci può avere diverse origini:

1️⃣ Pasti irregolari. Il bambino non fa pasti regolari, le pause tra un pasto e l’altro sono lunghe e spesso prova una forte sensazione di fame. Quando siamo molto affamati, cerchiamo sempre una fonte di energia istantanea e lo zucchero è una di queste.

La soluzione è rendere i pasti regolari e non arrivare ad avere troppa fame.

2️⃣ Un’alimentazione di scarsa qualità, in particolare con assenza di carboidrati complessi nella dieta, che ci danno energia e rilasciano lentamente glucosio nel sangue. Questo ci aiuta a non desiderare i dolci per diverso tempo.

La soluzione è mangiare più cereali: riso, orzo, farro, pasta, pane integrale, etc.

3️⃣ Mancanza di sonno adeguato. La ricerca mostra che la regolare mancanza di sonno ci spinge a desiderare cibi salati e zuccherati. Il corpo cerca di ottenere l’energia necessaria.

La soluzione, banale, è dormire a sufficienza. Assicuratevi che vostro figlio dorma le ore necessarie, adeguate alla sua età.

4️⃣ Stress. Durante i periodi stressanti, il corpo produce un ormone chiamato cortisolo, che influenza l’aumento del desiderio di cibi zuccherati e ricchi di grassi.

La soluzione è cercare di ridurre il più possibile il livello di stress, eliminando le fonti di preoccupazione e i problemi che tarbano il bambino.

5️⃣ Abitudine. Spesso si tratta di una routine del mangiare dolci in certi momenti della giornata. Qui non si tratta di un desiderio, ma solo di un’abitudine.

La soluzione qui è rimpiazzare un’abitudine con un’altra azione. Il cervello, così, rimpiazzerà la vecchia. Ad esempio, mangiare frutta o bere qualcosa di salutare.

6️⃣Gli è stato insegnato così. Il dolce è una strategia per affrontare determinate situazioni. Ad esempio: il bambino piange, gli offriamo una caramella per calmarlo.

La soluzione è sostituire il cibo con altri metodi per affrontare queste situazioni. Ad esempio, “sei triste, vieni, che ti abbraccio forte”.

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Quali sono i 14 Allergeni più comuni?

Copertine post ITA (3)

Quali sono i 14 allergeni più comuni?

Questi 14 alimenti sono responsabili del 90% delle allergie alimentari nel mondo:

1 – Cereali contenenti glutine
2 – Soia
3 – Uova
4 – Latte vaccino
5 – Frutta a guscio
6 – Arachidi
7 – Crostacei
8 – Molluschi
9 – Pesce
10 – Lupini
11 – Sesamo
12 – Sedano
13 – Senape
14 – Anidride solforosa

Recenti ricerche in allergologia suggeriscono che tutti gli alimenti in questo elenco vanno introdotti nella dieta del bambino prima dell’età di un anno. Ciò riduce la probabilità di sviluppare allergie alimentari in futuro.

Stiamo attenti però. Introduciamo ciascuno di questi separatamente dagli altri dell’elenco. Iniziamo con piccole quantità. 3/4 assaggi, in giorni diversi, saranno sufficienti per circoscrivere un’allergia.

L’allergia alimentare si manifesta sotto forma di orticaria, meno spesso con angioedema o shock anafilattico. Chi ha parenti stretti con allergie alimentari, deve prestare attenzione e consultare preventivamente un allergologo.

Solitamente i sintomi compaiono entro 2 ore dal contatto con l’alimento e comunque entro le prime 24 ore. Quindi, ad esempio, se la mattina il bambino ha assaggiato le fragole e la sera del giorno dopo ha il sederino rosso, questa non è un’allergia alle fragole 😉.

In parallelo con i prodotti dell’elenco, si può offrire qualsiasi altro alimento. La probabilità di una reazione allergica ai broccoli, ad esempio, è estremamente bassa. Quindi, per intenderci, un giorno si può offrire l’uovo, la banana e dei broccoli. In caso di reazione allergica, il “colpevole” sarà l’uovo al 90%.

Non ha senso evitare l’introduzione di questi alimenti a causa del timore delle allergie. Una reazione potrà comunque verificarsi a qualsiasi età, la somministrazione ritardata non proteggerà il bambino.

La buona notizia è che l’organismo può superare le allergie. Quando si escludono a lungo dalla dieta alimenti che provocano una reazione, il sistema immunitario “dimentica” di aver già reagito in precedenza all’allergene e non reagisce più.

Se riscontrate sintomi da allergia alimentare in un bambino, escludete l’alimento dalla dieta e consultate un allergologo.

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Superare la paura di offrire cibo in pezzi

Copertine post ITA (2)

Come superare la paura di offrire cibo in pezzi

La paura è sempre lì dov’è l’ignoto. Molto probabilmente, avete paura perché non sapete:

1️⃣Riuscirà il bambino a far fronte ai pezzi?
2️⃣Come offrire pezzi in sicurezza?
3️⃣Come riconoscere quando sta soffocando?
4️⃣Come aiutarlo in caso di pericolo?

⁉️ Come non avere paura? Chiarire i dubbi leciti con la conoscenza.

1️⃣Un bambino di 6 mesi, in grado di mantenere la posizione seduta, può mangiare pezzi di cibo morbido offerti in un formato sicuro.

2️⃣ Tutto il cibo deve essere abbastanza morbido da poterlo schiacciare con i vostri polpastrelli. Non offrite nulla di rotondo o a forma di moneta (tali forme devono essere tagliate).

3️⃣È importante capire la differenza tra “il mio bambino sta avendo il gag reflex” e “il mio bambino sta soffocando”.
Il riflesso faringeo o gag reflex, è un meccanismo che protegge le vie respiratorie dall’ingresso di pezzi di cibo. Nei bambini di 6-8 mesi è al centro della lingua, per questo si attiva così spesso. Aiuta ad imparare a masticare e deglutire in sicurezza.
Si manifesta così: il viso diventa rosso per lo sforzo, gli occhi lucidi, la tosse (se il bambino tossisce, le sue vie respiratorie non sono bloccate), il bambino tira fuori la lingua.

Il bambino sta soffocando quando il cibo “elude” il riflesso faringeo e blocca completamente o parzialmente le vie respiratorie. Accade spesso quando il bambino mangia in movimento o distratto, es., davanti ai cartoni, e quando non vengono rispettati i tagli sicuri.
Si manifesta così: occhi sporgenti e sguardo spaventato, nessun suono o un sibilo lieve, la pelle e le labbra diventano blu, il bambino cerca di prendere aria, agita le braccia e afferra la gola.

In breve: se il bambino è rosso e rumoroso, è al sicuro, non interferite; se invece il bambino è silenzioso e ha un colorito bluastro – sta soffocando. Deve essere soccorso con urgenza.

4️⃣ Seguite un corso di primo soccorso e disostruzione (in presenza o online). Esercitatevi su una bambola in modo che le vostre mani sappiano sempre cosa fare quando il vostro cervello è in preda al panico. Controlla le date disponibili in PRESENZA (Abruzzo) e ON-LINE

‼️Potete trovare più informazioni su come servire altri alimenti nella nostra guida completa sui tagli sicuri e la sicurezza a tavola QUI

 

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Come insegnare ad usare le posate

Copertine post ITA (1)

COME INSEGNARE AD USARE LE POSATE

✅️Il modo più efficace è l’esempio personale. Pasti condivisi regolari, lo stesso cibo per tutti, un’atmosfera amichevole a tavola. Tutta la famiglia mangia insieme, il bambino guarda gli adulti e cerca di imitarli.

✅️Assicuratevi che il bambino sia il più coinvolto possibile nel processo: spostate il suo tavolo il più vicino possibile al tavolo da pranzo, oppure fate in modo che il suo piatto si trovi direttamente sul tavolo “dei grandi”.

✅️Riempite il cucchiaio per il bambino e invitatelo a portarlo alla bocca da solo.
Potete usare più cucchiai e offrirne uno pieno dopo che il bambino ha svuotato quello precedente. Così non dovrete togliergli gli strumenti di mano e sarà felice di scambiare con voi i cucchiai: “uno vuoto a me e uno pieno a te”.

✅️Giocate con i cucchiai fuori dai pasti, versando l’acqua da un bicchiere all’altro, per esempio. Un ottimo allenamento motorio.

✅️Per spronarlo potete usare frasi tipo “guarda come fa la mamma, ci riuscirai?” Cioè, non date un comando diretto da ripetere, ma incoraggiare indirettamente all’azione.

✅️Giocate più spesso al gioco “fammi vedere la bocca” in modo che il bambino possa trovare facilmente la sua bocca con la mano nello spazio. Dopotutto, lui non vede dove si trova la bocca sul viso, ha bisogno di agire “a caso” e questo per lui non è così semplice.

Cos’è non fare?

⛔️Mettere le posate nella mano del bambino. Questa è una pressione che può ritorcersi contro.

⛔️Insistere o infastidirsi che il bambino non sappia ancora mangiare con le posate. Tutti i bambini sono diversi, ognuno avrà il proprio ritmo di acquisizione di determinate competenze. Credetemi, non c’è un solo bambino che ad un certo punto non inizi a mangiare con il cucchiaio…anche il vostro può farlo.

⛔️Usare frasi come: “Guarda tuo fratello ci riesce, ma tu no”. Non paragonate mai i vostri figli agli altri. Fa male alla loro autostima.

Dopo l’anno, potrete guidare delicatamente la mano con il cucchiaio alla bocca per mostrargli come fare. Se il bambino resiste a questo, non insistete.

Commenti e risposte QUI

Parliamo di questo e altro nel nostro videocorso “Svezzamento e autosvezzamento con piacere”…vi aspetto 🙂

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Mangiava, poi improvvisamente ha smesso!

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Mangiava, poi improvvisamente ha smesso!

Avete vissuto questo problema?

Il vostro bambino onnivoro, con cui era impossibile non condividere ciò che mangiavate ad ogni pasto, ha improvvisamente smesso di mangiare e ristretto moltissimo la sua dieta? Panico! Cos’è successo?

Restiamo calmi!

1️⃣I bambini mangiano quando il loro corpo ha bisogno di molta energia. Di solito, accade durante un periodo di crescita attiva. I bambini non crescono quando mangiano molto, al contrario: mangiano molto quando crescono attivamente. Quando termina il periodo di crescita attiva, iniziano a mangiare molto meno, perché ora il loro corpo ha bisogno di meno energia. Non sorprendetevi quando il vostro piccolo inizia improvvisamente a mangiare porzioni doppie e non abbattetevi quando riduce le porzioni a un terzo. Va tutto bene.

2️⃣I gusti cambiano. Sì, un bambino può adorare i broccoli per due anni e smettere di amarli nel terzo anno di vita. Ha il diritto di scegliere e decidere. Accettate ciò e continuate a nutrirlo come prima, fornendogli un contatto regolare con più alimenti possibili.

3️⃣Il bambino sta vivendo uno stress: il trasloco, la nascita di un fratellino/sorellina, l’inizio dell’asilo, l’arrivo di qualche parente, un conflitto tra i genitori. Tutto ciò di solito influisce negativamente sull’appetito. Per questo, il bambino mostra di essere a disagio. Risolvete i conflitti, date al bambino il tempo di abituarsi alle nuove realtà della vita, circondatelo di amore.

4️⃣Rifiutandosi di mangiare, il bambino cerca di attirare l’attenzione. Ad esempio, nel caso in cui la madre inizia a lavorare e a trascorrere meno tempo con lui. Solo una cosa aiuterà: trovate il tempo per dare al bambino delle attenzioni di qualità: giocate con lui a ciò che gli piace, coccolatelo, state insieme a lui il più possibile.

5️⃣ Il bambino è malato. Qualsiasi malattia e periodo di recupero riducono l’appetito. Date al vostro piccolo il tempo di riprendersi. Vedrete, non appena il corpo tornerà alla normalità, lui vi sorprenderà e tornerà ai ritmi di prima.

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Vantaggi dell’autosvezzamento

vantaggi in autosvezzamento

Quali sono i vantaggi con l'autosvezzamento?

Spesso si fa confusione nell’interpretare le finalità dell’autosvezzamento, confondendole con un semplice modo per bruciare le tappe di crescita del bambino.

Approfondendo, però, la filosofia che c’è dietro, scopriamo che l’autosvezzamento è semplicemente ciò che consegue quando rispettiamo i principi fondamentali dell’introduzione degli alimenti complementari.

Primo tra tutti è quello di far scoprire al bambino sapori, colori, forme e consistenze, attraverso i suoi sensi, di un’ampia varietà di alimenti, mantenendo il latte come alimento principale per la crescita fino a 12 mesi.

Partendo da queto presupposto e abbandonando l’idea che a 6 mesi i bambini vadano svezzati (termine che indicava l’abbandono precoce dell’allattamento) e debbano saziarsi con il cibo da subito, l’approccio al cibo sarà molto più sereno e semplice.

Se volessimo riassumere i numerosi vantaggi dell’autosvezzamento, potremmo dire che:

📌 Il bambino impara a mangiare in modo indipendente fin dall’inizio dell’introduzione degli alimenti complementari.

📌 Impara a masticare. Quando un bambino viene nutrito con le pappe per molto tempo, la sua capacità di masticazione non viene stimolata e non si sviluppa. Offrendo consistenze più complesse fin dall’inizio, il bambino impara rapidamente a gestirle, avviando tutti i processi collegati alla masticazione.

📌 Sviluppa i muscoli facciali. Nel processo di masticazione, i muscoli del viso si formano e si rafforzano, la mascella si sviluppa. Durante la crescita, questo avrà un effetto positivo sullo sviluppo del linguaggio.

📌 Sviluppa la motricità fine. Imparando ad afferrare con le mani il cibo in pezzi, il bambino sviluppa così la motricità fine, ossia il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita.

📌Aumenta l’autostima. Il bambino dimostra di farcela da solo e noi trasmettiamo a lui fiducia e supporto.

📌 Permette alla famiglia di gustare cibi caldi. Il bambino mangia da solo e i genitori o i nonni, sono liberi e tranquilli di mangiare la propria porzione quando è ancora calda, invece di investire tutto il tempo a disposizione dietro a un cucchiaino volante.

📌I bambini non mangiano troppo. Mangiando da solo molto più lentamente rispetto ad essere imboccato, il bambino riceve un segnale di sazietà naturale nel momento giusto e non mangia più del necessario.

📌 Risparmio sugli alimenti “speciali per bambini”. Non è necessario acquistare nulla di dedicato per la sua alimentazione. Tutta la famiglia può gustare le stesse ricette a costi molto inferiori.

📌 Tutta la famiglia può passare a una dieta più sana. Quando sappiamo di avere a tavola un bambino di sei mesi che prende un esempio da noi, siamo noi stessi ad impegnarci a consumare cibi più sani.

📌Meno stress durante i pasti. Quando una mamma si siede a tavola e non deve pensare a come nutrire ancora una volta suo figlio con l’ennesimo omogeneizzato, è rilassata. Di conseguenza tutta la famiglia è più serena.

Affrontiamo tutti gli aspetti legati all’introduzione degli alimenti complementari, nel nostro corso “Svezzamento e Autosvezzamento con piacere”. Tutte le info QUI.

Per video, commenti e risposte, mi trovi su Instagram.

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Come offrire la carne ai bambini?

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Come offrire la carne ai bambini?

Spesso mi chiedete quando e come offrire la carne al vostro bambino.

Ecco a voi ☺️.

❓Quando iniziare? – È possibile, anzi, è necessario dai 6 mesi. La carne è ricca di ferro e zinco, sostanze estremamente importanti per il pieno sviluppo dei bambini.

❓Ogni quanto? – 2/3 volte a settimana.

❓In che formato?

✔️Carne macinata (anche come salsa tipo ragù) potete offrirla con verdure, cereali, pasta o semplicemente così.

✔️ Pezzi morbidi tagliati a striscie perpendicolarmente alle fibre – a bastoncino comodo per il bambino da prendere in mano.

✔️ Carni a lunga cottura che si sfilacciano con le mani, come spezzatino o carne macinata, possono essere serviti come piatto a parte o con cereali/pasta, sminuzzata in piccoli pezzi.

✔️Polpette sempre a forma di bastoncino, comodi da afferrare in pugno.

L’unica condizione è che la carne sia ben cotta. Ai bambini di età inferiore a 5 anni non devono essere offerti prodotti di origine animale crudi o semicotti.

🔥Tutte le organizzazioni internazionali affermano all’unanimità che le proteine ​​dovrebbero essere presenti nella dieta del bambino ad ogni pasto. Non dimenticate, però, che la carne non è l’unica fonte di proteine. Può essere alternata al pesce, ai latticini, alle uova e ai legumi.

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Pezzetti di cibo nel pannolino

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Pezzetti di cibo nel pannolino...c'è da preoccuparsi?

Trovare pezzi di cibo ancora intatti nel pannolino causa dubbi sull’autosvezzamento. Questo significa che il bambino non è ancora pronto e non digerisce bene?

No, questo non significa che il bambino non sia pronto, anzi è una fonte di informazioni sui suoi progressi.

Le parti di cibo nelle feci sono normali, ecco perchè:

✔️La causa principale è che il bambino non ha ancora imparato bene a masticare. Non capisce bene come farlo, non padroneggia completamente il meccanismo della masticazione. Dategli un esempio mangiando insieme e lasciate che si alleni di più.

❗Man mano che il bambino migliora le capacità di masticazione, i pezzetti di cibo nel pannolino diminuiranno.

✔️ Il contenuto del pannolino aiuta a capire se effettivamente il bambino sta mangiando e cosa esattamente. Questo preoccupa molti di noi, vero?

Sta assimilando quello che mangia?

Certo che si! I pezzi masticati bene, grazie al lavoro degli acidi gastrici nello stomaco si trasformano in chimo, una sostanza omogeneizzata dalla quale l’intestino estrae tutte le sostanze nutritive.

Si assimila tutto? Certamente no. Parte del cibo transiterà senza essere assimilato, ma questo non deve spaventarci: nella fase iniziale dello svezzamento gli alimenti complementari non devono essere la fonte principale della nutrizione. Sarà il latte materno o di formula a soddisfare il suo fabbisogno nutritivo. Anche l’omogeneizzato non viene completamente assimilato, semplicemente non è così evidente, perché entra nello stomaco del bambino già tritato. Frutta, verdure e legumi non sono completamente digeriti neanche dagli adulti, ma noi non guardiamo da vicino quello che il nostro corpo espelle.

È dannoso per l’apparato digerente?

No, anzi: quando offriamo cibo a pezzetti, il bambino istintivamente li masticherà prima di deglutire, mescolando il cibo con la saliva, attivando la digestione già in bocca.
Con l’omogeneizzato invece, i bambini deglutiscono senza masticare e il cibo entra nello stomaco “non preparato”, complicando il processo di digestione.

Commenti e risposte QUI

Affrontiamo questo e altri aspetti dello svezzamento nel corso “SVEZZAMENTO E AUTOSVEZZAMENTO CON PIACERE” – Scopri di più

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