Tagli sicuri: Fragole

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tagli sicuri fragole

TAGLI SICURI: FRAGOLE

In prossimità della stagione delle fragole ricevo tantissime domande: quando si possono dare? Come tagliarle? E’ rischioso per le allergie?

Scopriamolo.

Le fragole possono essere offerte ai bambini dai 6 mesi di età, ma è importante seguire le regole di sicurezza per servirle.

Considerata la loro forma conica e la superficie abbastanza liscia, le fragole devono essere tagliate in 4 o più spicchi (a secondo della dimensione della fragola).

E’ importante, quindi, evitare forme cilindriche e rotonde, attraverso il taglio corretto.

Sì, le fragole possono causare allergie, proprio come qualsiasi altro alimento, ma non sono incluse nell’elenco dei 14 allergeni più comuni. Una reazione allergica può verificarsi solo in rari casi (3-4% nei bambini sotto i due anni e 0,5-1% nei bambini più grandi) e non necessita un inserimento specifico.

Ricordate che evitare un alimento a causa del rischio di allergie può essere controproducente. I recenti studi ci dicono infatti, che introdurre un potenziale allergene all’inizio dello svezzamento dai 6 mesi, riduce il rischio di sviluppare un’allergia da grandi, proprio al contrario di ciò che si credeva in passato.

Le eruzioni cutanee leggere dopo il consumo di fragole non sono sempre un indicatore di allergia. Potrebbe essere solo una reazione cutanea locale. Pertanto, è importante contattare un allergologo per confermare la diagnosi e non escludere questo alimento dalla dieta del bambino senza una reale necessità.

Curiosità: le proteine delle fragole che causano una reazione allergica sono sensibili al calore, questo significa che se cotte potrebbero non causare una reazione acuta. Pertanto, spesso le persone che hanno una reazione alle fragole fresche, possono mangiare la marmellata senza problemi.

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Per tutti i tagli sicuri: c’è la nostra guida sui tagli sicuri e sicurezza a tavola QUI

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Retina per lo svezzamento o retina antisoffocamento: si o no?

retina svezzamento

RETINA PER LO SVEZZAMENTO O RETINA ANTISOFFOCAMENTO: SI O NO?

Risposta facile…la retina non serve! …anzi, a volte potrebbe essere anche dannosa.

Perché?

❌ Non insegna a masticare. Sebbene la pubblicità di questo prodotto affermi spesso il contrario. Mamme, come si può imparare a masticare se i pezzi non entrano nella bocca?

A 6 mesi il bambino inizia a sviluppare la capacità masticatoria e ha bisogno di fare tanta pratica per imparare a masticare efficacemente. La retina qui è un impedimento.

❌ Non aiuta ad introdurre gli alimenti. Il bambino ha costantemente tra le mani lo stesso oggetto dall’aspetto sempre uguale: la retina. E in bocca? Idem, sempre la stessa consistenza. Cosa gli può insegnare questo? Piuttosto può confonderlo, perché dallo stesso dispositivo esce spesso un sapore diverso, ma la consistenza è sempre uguale.

❌ Non crea una cultura della nutrizione. Voi avvolgete il cibo in una garza o in una pellicola di plastica e la succhiate? No. Allora perché dovrebbe farlo un bambino?

❌ Non introduce alle varie consistenze. Piuttosto, ne introduce una sola: un liquido incomprensibile che il bambino succhia dall’alimento attraverso un dispositivo. Vi ricordo, che lo scopo dell’introduzione dei cibi solidi è far scoprire al bambino sapori e consistenze diverse.

❌ Può essere un terreno fertile per i batteri, soprattutto se il cibo vi rimane a lungo dentro e non si effettua un lavaggio accurato.

❌ Inoltre, la retina nasconde un pericolo: il bambino si abitua al fatto che è sempre la stessa consistenza ad entrare in bocca, che può essere inghiottita immediatamente senza fatica. In questo modo, c’è il rischio che più avanti tenda ad ingoiare il cibo in pezzi senza prima masticarli.

Probabilmente molti genitori scelgono di utilizzarla per paura che il bimbo soffochi, ma non è così che si previene il soffocamento. Il soffocamento si previene rispettando le regole di sicurezza a tavola e proponendo i cibi con i tagli sicuri, fidandosi delle competenze del bambino.

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Tagli sicuri: Carota

Carota tagli sicuri

TAGLI SICURI: CAROTA

❗ATTENZIONE. Tutti dovrebbero leggere questo articolo!

❓Quando e in che formato si possono offrire le carote ai bambini?

❗ In forma CRUDA, ai bambini sotto i 3-4 anni, possono essere offerte solo carote grattugiate su una grattugia grossa/fine, oppure tagliate a listarelle MOLTO sottili.

❌ MAI dare a vostro figlio una carota intera cruda per stimolare la dentizione. È davvero pericoloso. Il bambino può staccare un pezzo grande con le gengive e non sarà in grado di masticarlo. Inoltre, le carote sono così dure che sarà molto difficile espellere un pezzo con la tosse. Pertanto, le carote crude, nelle mani di un bambino senza una dentizione per la masticazione, sono ad alto rischio di soffocamento.

✅️Potete offrire carote bollite, al vapore o cotte al forno a partire da 6 mesi.

Le carote fresche contengono:

🥕vitamine: C, E, D, PP e gruppo B

🥕 oligoelementi: zolfo, cloro, potassio, calcio, fosforo, boro, rame, selenio, magnesio e altri.

Beta-carotene, che viene convertito in vitamina A nell’organismo.

👍 Le carote che hanno subito un trattamento termico mantengono quasi completamente le loro proprietà.

❓Ecco cos’è importante ricordare quando si servono le carote:

✅️Tagliarle sempre da cotte nel senso della lunghezza in 4 o più pezzi a forma di bastoncino delle dimensioni di un nostro mignolo.

❌ Mai dare carote ai bambini a rondelle o a cilindro. Questo è il formato perfetto per bloccare le vie respiratorie. Le mezze lune possono essere un’alternativa.

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‼️Potete trovare più informazioni su come servire altri alimenti nella nostra guida completa sui tagli sicuri e la sicurezza a tavola QUI

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Come capisco se mio figlio ha mangiato abbastanza?

Mangia abbastanza

COME CAPISCO SE MIO FIGLIO HA MANGIATO ABBASTANZA?

Bella domanda! Ma la risposta è molto semplice. I bambini sono macchine perfette e si autoregolano. Loro sanno quando per loro è abbastanza. Il nostro compito, quindi, è semplicemente quello di saper riconoscere il loro linguaggio, quello che utilizzano ancora prima di parlare: la mimica, i gesti, le azioni.

Quali possono essere i segnali?

Dopo aver mangiato una parte del pasto, il bambino:

✅️lancia il piatto o il cibo a terra

✅️respinge il cucchiaino

✅️serra la bocca

✅️si gira nella direzione opposta dal piatto

✅️comincia a giocare con il cibo e non porta più nulla alla bocca

✅️altera l’umore, arrabbiandosi o cominciando a piangere

✅️cerca di scendere dal seggiolone

Questi sono i segnali più comuni, ma sicuramente voi genitori ne osservate ogni giorno degli altri dai vostri figli.

Non sono capricci, non devono essere “curati”, sono semplicemente “parole” dei vostri figli: “Mamma, sono sazio, non lo voglio più”. L’unica cosa che possiamo fare è accettarlo e permettere al bambino di terminare il pasto, a prescindere dalle quantità del cibo che ha consumato. Stop. Fermatevi. Va bene così. Imparando ad ascoltarli, riusciremo ad avere tutte le risposte che cerchiamo.

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Affrontiamo questo e altri aspetti dello svezzamento nel corso “SVEZZAMENTO E AUTOSVEZZAMENTO CON PIACERE” – Scopri di più

 

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Come offrire la mela in autosvezzamento?

Mela

COME OFFRIRE LA MELA IN AUTOSVEZZAMENTO?

Per cominciare, lasciatemi ricordare come NON dare una mela a un bambino che non ha ancora i denti molari (fino a 3-4 anni):

❌A spicchi. Non è consentito perché estremamente pericoloso. Il bambino può mordere o rompere un grosso pezzo e non sarà ancora in grado di masticarlo

❌ Intera con o senza la buccia – può ostruire le vie respiratorie o provocare il vomito in caso si stacchi un grosso pezzo

❌ A cubetti. Troppo duri per essere gestiti o masticati con le gengive

Come si PUÒ

✔️ Grattugiata su una grattugia grossa. Se utilizzate una grattugia troppo fine, otterrete solo una polpa difficile da afferrare.

✔️ Tagliata a strisce molto sottili con il pelapatate. In questo formato non può essere pericolosa.

✔️ Cotta in forno finché non diventa morbida. Togliere la buccia, schiacciare con una forchetta e servire raffreddata.

‼️Vi ricordo che è disponibile la nostra “Guida sulla sicurezza a tavola e tagli sicuri” con tutti gli alimenti più comuni.

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Mangiare davanti ai cartoni

Copertine post ITA (5)

Mangiare davanti ai cartoni

Il bambino non mangia nulla. La soluzione migliore di nonne e amici più “esperti” è di accendere i cartoni animati ed imboccarlo.

Ci avete provato almeno una volta? Quando accendete il video del coccodrillo, il bambino apre la bocca, gli date la porzione desiderata…e da allora non può più mangiare diversamente: se non accendete lo schermo, piange e fa i capricci.

Cosa c’è di sbagliato in questo?

⛔️Il bambino davanti allo schermo è quasi sotto ipnosi. Non si accorge di cosa sta mangiando, non scopre i cibi e i sapori, ma semplicemente gli state riempiendo lo stomaco. È dovuto al fatto che il cervello di un bambino è in grado di concentrarsi su una cosa sola alla volta: se guarda la TV, non si rende conto, che mangia.

⛔️Il bambino mangia molto più del necessario proprio perché non ha la consapevolezza del processo, non è sintonizzato a ricevere i segnali di sazietà dal proprio corpo. Ciò, in futuro, può portare a obesità e disturbi alimentari.

⛔️Il bambino non controlla l’azione del mangiare, cos’ì il rischio di soffocamento aumenta notevolmente.

Come smettere?

Deciderlo e smettere!😉

❗I bambini non sanno cosa è giusto e cosa no. Siamo noi che stabiliamo gli standard per loro.

✅ Avvisatelo in anticipo, spiegandogli che non guarderà più i cartoni animati mentre mangia. Questa è la nuova regola.

✅ Invitate il bambino a guardarli prima del pasto, per esempio, e non usatelo come ricompensa per aver mangiato.

Non usate frasi tipo: “Mangia la pasta e poi puoi guardare i cartoni”. Questo meccanismo di scambio porterà il bambino a mangiare solo per ottenere ciò che vuole. Il nostro scopo, invece, è insegnare ai bambini a mangiare perchè lo vogliono, con consapevolezza.

✅ Lasciate che il bambino mangi da solo. Per loro, questa è un’avventura senza fine che li terrà impegnati.

✅ Create un’atmosfera tale che a tavola il bambino sia interessato anche senza schermi. Discutete se i broccoli sono saporiti o se il pollo ha un buon profumo, per esempio.

Se siete fermi e fiduciosi delle vostre intenzioni, il bambino accetterà rapidamente le nuove regole.

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Qual’è il seggiolone ideale?

Copertine post ITA (6)

Qual'è il seggiolone ideale?

📌 Il primo aspetto più importante è la possibilità di impostare lo schienale a 90°. Molti seggioloni costosi non offrono questa opzione e il bambino rimane costantemente in posizione semisdraiata. Questo aumenta il rischio di soffocamento.

📌 Il seggiolone dovrebbe essere comodo e adatto alle dimensioni e all’altezza del bambino. Non è normale quando dal tavolo sporge solo la sua testa e lui non vede nemmeno cosa c’è nel piatto.

📌 Un altro aspetto estremamente importante è il poggiapiedi. Ci dev’essere e dev’essere regolabile in altezza. Non sarà di alcuna utilità se il bambino non lo raggiunge con i piedi. Il supporto è importante per mantenere la postura corretta e rendere confortevole la sua seduta. Inoltre, se il bambino avrà bisogno di tossire, lo farà più facilmente se avrà un supporto per i piedi.

‼️Attenzione, se avete già un seggiolone senza poggiapiedi, non correte subito a comprarne un altro. Potete rimediare legando una sciarpa ben tesa tra le gambe del seggiolone. In alternativa posizionate uno sgabello o un’altra sedia sotto il seggiolone, su cui il bambino potrà poggiare i piedi.

📌 Il seggiolone dovrebbe essere leggero o avere delle ruote per facilitarne lo spostamento. Per una mamma già stanca dai mille impegni, spostare chili inutili, non è piacevole. Attenzione, se ha le ruote, assicuratevi che ci siano i freni per renderlo fermo e stabile.

📌Scegliete un seggiolone con meno rivestimenti possibile. Credetemi, lavare tutte le fessure dell’imbottitura dopo ogni pasto diventerà insopportabile. Più semplice è, più pratico pulirlo sarà.

📌 Preferite un seggiolone con il tavolino rimovibile. Se necessario, il ripiano può essere rimosso e lavato o meglio ancora, tolto completamente, per avvicinare il bambino al tavolo con tutta la famiglia.

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Superare la paura di offrire cibo in pezzi

Copertine post ITA (2)

Come superare la paura di offrire cibo in pezzi

La paura è sempre lì dov’è l’ignoto. Molto probabilmente, avete paura perché non sapete:

1️⃣Riuscirà il bambino a far fronte ai pezzi?
2️⃣Come offrire pezzi in sicurezza?
3️⃣Come riconoscere quando sta soffocando?
4️⃣Come aiutarlo in caso di pericolo?

⁉️ Come non avere paura? Chiarire i dubbi leciti con la conoscenza.

1️⃣Un bambino di 6 mesi, in grado di mantenere la posizione seduta, può mangiare pezzi di cibo morbido offerti in un formato sicuro.

2️⃣ Tutto il cibo deve essere abbastanza morbido da poterlo schiacciare con i vostri polpastrelli. Non offrite nulla di rotondo o a forma di moneta (tali forme devono essere tagliate).

3️⃣È importante capire la differenza tra “il mio bambino sta avendo il gag reflex” e “il mio bambino sta soffocando”.
Il riflesso faringeo o gag reflex, è un meccanismo che protegge le vie respiratorie dall’ingresso di pezzi di cibo. Nei bambini di 6-8 mesi è al centro della lingua, per questo si attiva così spesso. Aiuta ad imparare a masticare e deglutire in sicurezza.
Si manifesta così: il viso diventa rosso per lo sforzo, gli occhi lucidi, la tosse (se il bambino tossisce, le sue vie respiratorie non sono bloccate), il bambino tira fuori la lingua.

Il bambino sta soffocando quando il cibo “elude” il riflesso faringeo e blocca completamente o parzialmente le vie respiratorie. Accade spesso quando il bambino mangia in movimento o distratto, es., davanti ai cartoni, e quando non vengono rispettati i tagli sicuri.
Si manifesta così: occhi sporgenti e sguardo spaventato, nessun suono o un sibilo lieve, la pelle e le labbra diventano blu, il bambino cerca di prendere aria, agita le braccia e afferra la gola.

In breve: se il bambino è rosso e rumoroso, è al sicuro, non interferite; se invece il bambino è silenzioso e ha un colorito bluastro – sta soffocando. Deve essere soccorso con urgenza.

4️⃣ Seguite un corso di primo soccorso e disostruzione (in presenza o online). Esercitatevi su una bambola in modo che le vostre mani sappiano sempre cosa fare quando il vostro cervello è in preda al panico. Controlla le date disponibili in PRESENZA (Abruzzo) e ON-LINE

‼️Potete trovare più informazioni su come servire altri alimenti nella nostra guida completa sui tagli sicuri e la sicurezza a tavola QUI

 

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Pappe e cibo a pezzi insieme…si può?

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Pappe e cibo a pezzi insieme…si può?

❌È pericoloso mescolare cibi frullati e cibo in pezzi in un unico piatto!

Es. non si possono aggiungere i broccoli in pezzi al purè di broccoli.

Il bambino, vedendo una consistenza familiare, mangerà come al solito: ingoierà senza masticare e troverà dei pezzi 🙈. Il rischio di soffocamento sale.

‼️Se il bambino sta già mangiando regolarmente cibo in pezzi, allora è sicuro dare, ad esempio, lo yogurt con pezzi di frutta. Se il bambino mangia principalmente cibo frullato, prima di aggiungere pezzi alle pappe, insegnategli a gestirli separatamente.

❌Non si devono dare regolarmente le pappe e solo occasionalmente i pezzi per “stimolare i denti”.

Ciò aumenta significative il rischio di soffocamento.

❌Non si può offrire cibo in pezzi e poi passare alle pappe all’interno dello stesso pasto, solo per farlo “mangiare abbastanza”.

E’ vero che imboccato con le pappe il bambino mangia in genere di più, sia per la frequenza con cui imbocchiamo, sia per la consistenza più facile da gestire, ma questo non è il nostro scopo.

Lasciate che il vostro bambino impari a mangiare il cibo in pezzi, non confondetelo dandogli le pappe insieme.

✅Va bene, se nella dieta prevalgono i pezzi. Cioè, se di solito offrite cibo solido, ma siete fuori casa, si può offrire uno spuntino omogeneizzato. Non c’è niente di male…sempre se, ovviamente, il bambino accetta di mangiarlo 🤭.

✅Va bene, se i purè fanno parte della dieta di famiglia. Ad esempio, purè di patate come contorno, zuppe o passati di verdura, etc…Se sono piatti di famiglia, anche il bambino dovrebbe familiarizzare con queste consistenze.

✅Va bene, se il bambino va in un asilo nido dove il cibo è frullato e a casa si seguono le regole dell’autosvezzamento. I bambini impareranno rapidamente la differenza tra asilo e casa.

✅ Si può usare la purea come condimento, se le nonne hanno già fatto scorte di vasetti con un anno di anticipo, rispetto all’arrivo del bambino😅.
Si possono aggiungere ai cereali, allo yogurt, alla ricotta. I sughi si possono preparare da purea di carne e di verdure😉.

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Uva in autosvezzamento

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Uva in autosvezzamento

E’ arrivata la stagione dell’uva, parliamo quindi di questo frutto e di come offrirlo.

Si può proporla ai bambini già a 6 mesi, rispettando i tagli sicuri.

Non è un prodotto altamente allergenico, ma, ovviamente, non sono escluse reazioni individuali (estremamente rare).

Contrariamente ai detti popolari, non provoca fermentazione nello stomaco.

Ricca di fibre, vitamina C e K, l’uva contiene l’80-84% di acqua. Grazie a queste proprietà, l’uva matura può essere un’eccellente prevenzione della stitichezza. Può essere consumata quotidianamente, ma non a discapito della varietà con altri prodotti.

Ricordoamoci, che il soffocamento è una delle principali cause di morte nei neonati e nei bambini piccoli, in particolare nella fascia 0 – 4 anni. Il cibo è responsabile nel 40% dei casi di soffocamento fatale e di circa il 60% di soffocamento non fatale.

L’uva è la terza causa più comune negli episodi di soffocamento fatali legati al cibo, dopo wurstel e caramelle. Pertanto, per i bambini di età inferiore a 4 anni, si deve necessariamente tagliare l’uva in 4 spicchi. Mai offrirla intera. Anche quando vi sembra che il bambino stia già masticando bene.

Per i bimbi con la presa a pinza (dopo 9 mesi di età) si potrebbe tagliare l’uva a pezzetti ancora più piccoli per stimolare lo sviluppo della motricità fine.

⛔️Mai e poi mai si può tagliare l’uva a rondelle.

Se il bambino si rifiuta di mangiare l’uva a spicchi, non insistete, non è un prodotto essenziale. Lasciate che mangi qualsiasi altro frutto in forma e tagli sicuri.

Ricordate che non ci sono alimenti indispensabili nella dieta, nessun beneficio dell’uva è comparabile con il rischio di soffocamento collegato.

Avete già proposto l’uva ai vostri bambini? Vi ricordate sempre di tagliarla?

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