Uova, carne, pesce, formaggi a latte crudo quando sono da evitare

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Alimenti crudi e formaggi a latte crudo

Uova, carne, pesce, formaggi a latte crudo quando sono da evitare?

In questi giorni è tornata l’attenzione su i rischi derivanti dal consumo di latte crudo e alimenti crudi di origine animale.

 

In base alle norme sulla sicurezza alimentare, per prevenire il contagio dai batteri quali Listeria, Salmonella, Escherichia coli e per prevenire casi di sindrome emolitico-uremica (SEU), è fortemente sconsigliato consumare alimenti di origine animale, soprattutto sotto ai 5 anni, nelle modalità elencate di seguito.

⚠️È importantissimo ricordare che tutti gli alimenti non trattati termicamente o cotti, possono presentare rischi di contaminazione da batteri e per questo vanno adottate tutte le prassi di igiene alimentare in tutte le fasi di produzione, commercializzazione e consumo. Si stima che i casi da infezione grave di bambini in Italia sia di 100 casi all’anno.

Al di là dei numeri, che possono sembrare bassi, dobbiamo sempre mantenere l’impegno nella prevenzione dei rischi, continuando a vivere la nostra vita serenamente senza paura e stress.

Alimenti più comuni e modalità di preparazione da evitare:

📍Uova crude, alla coque o a occhio di bue

Si tratta di uova non cotte per un periodo sufficiente ad uccidere i batteri, che ricordiamo avviene a temperature superiori ai 70° per un tempo che varia dai 2 ai 10 minuti a seconda dell’alimento e della dimensione.

Il tuorlo infatti, solidifica a 70°, quindi se liquido, vuol dire che non è cotto a sufficienza.

Per questo motivo le uova vanno offerte ai bambini sotto ai 5 anni, oltre che come ingrediente, ben cotte, strapazzate, a frittata, sode o pastorizzate per preparazioni a crudo.

Il rischio di contaminazione, non è legato all’alimento in sé, ma principalmente al guscio che, al momento dell’espulsione, viene a contatto con un ambiente in cui sono presenti feci.

Per questo è buona norma rispettare alcune regole nella gestione delle uova che troverete in un articolo a parte.

📍Carne e pesce crudi e semi crudi

Quindi sushi, tartare, carpaccio, ma anche hamburger di cottura media o al sangue (se la temperatura all’interno non ha raggiuto i 70°), non vanno offerti ai bambini.

L’abbattimento a -25° obbligatorio per legge, oltre ad essere efficace solo per i parassiti (Anisakis del pesce) e non sui batteri (di cui ne rallenta solo la proliferazione) non ha nessun effetto sull’eventuale contaminazione che può avvenire durante la preparazione del piatto.

In questo caso la contaminazione è legata sia all’alimento stesso che se mal conservato presenta un’elevata carica batterica, ma anche alla sua lavorazione in ambiente non sterile (taglieri, coltelli, manipolazione).

📍Formaggi di latte crudo a pasta molle, formaggi con la muffa e latte crudo da bere

Vanno evitati fino a 5 anni con eccezione di quelli stagionati intorno ai 12 mesi (Parmigiano, Grana, etc) anche se fatti con latte crudo, perché non presentano pericolo in quanto la stagionatura uccide i batteri e la crosta li protegge dall’esterno. Per questa ragione è buona norma eliminare subito la crosta e lavarsi le mani. Il latte crudo, come bevanda, va bollito.

Perché il latte crudo è così temuto?
Perché al momento della mungitura, il latte viene a contatto con alcuni microbi presenti nei dotti della mammella dell’animale, quindi pur mungendo un animale sano, si ottiene un latte crudo contenente una carica batterica potenzialmente pericolosa. Per questo motivo il latte che consumiamo sia in bottiglia, sia come ingrediente è pastorizzato (per legge trattato ad almeno +71,7°C per 15 secondi, o qualsiasi altra combinazione equivalente).

Cosa dice la legge e come essere sicuri di ciò che consumiamo?
Il regolamento Europeo (CE) 853/2004, oltre a imporre ai produttori e allevatori, regole rigide sull’igiene e la salute degli animali, obbliga i produttori ad etichettare gli alimenti e quindi anche i formaggi prodotti con latte crudo e non stagionati per almeno 60gg con la dicitura “fabbricato on latte crudo”.

⚠️Nonostante ci sia già una legge che ci tutela, è sempre buona norma accertarsi della provenienza degli alimenti e della loro etichettatura chiedendo espressamente al commerciante con quale latte è prodotto il formaggio in questione ed evitarne l’acquisto in caso di dubbi.

Queste accortezze riguardano principalmente i bambini sotto i 5 anni, gli immunodepressi e le donne incinte, in quanto più vulnerabili. I più grandi che non hanno problemi di salute, hanno delle difese immunitarie tali da proteggerli da eventuali infezioni batteriche.

Ma c’è una lista dei formaggi “sicuri” e “rischiosi” per i bambini sotto i 5 anni?

📍Parmigiano e Grana: non presentano rischi perché stagionati almeno 12 mesi, ma attenzione alla crosta che rimane a contatto con l’ambiente durante la stagionatura, va tolta per evitare di contaminare il prodotto. Per l’uso grattugiato, preferire pezzi interi, rispetto al formaggio già grattugiato che potrebbe contenere parti di crosta.

📍Ricotta: è sicura, perché prodotta riscaldando il siero a 85°C – 94°C

📍Philadelphia (marchio): è sicura, perché prodotta con latte pastorizzato

📍Stracchino, Crescenza, Robiola: possono essere prodotti sia con latte crudo, sia con il pastorizzato (solitamente quelli confezionati da supermercato), controllare l’etichetta

📍Gorgonzola: è a latte crudo e si può offrire solo cotto, ma va comunque evitato prima di 1 anno per l’eccesso di sale

📍Taleggio, Fontina, Pecorino: se prodotti con latte crudo, ma stagionati più di 60 giorni non richiedono l’etichettatura specifica. Anche se la legge non obbliga all’etichettatura, i formaggi a latte crudo di media stagionatura (inferiori ai 12 mesi circa), sono sconsigliati per i bambini sotto i 5 anni e per gli altri soggetti vulnerabili. Vanno bene se cotti.

📍Formaggio primo sale: Può essere prodotto con latte sia crudo, sia pastorizzato, quindi verificare le etichette.

📍I formaggi di montagna, quelli tradizionali e locali, molti formaggi francesi tra cui il Brie, sono formaggi molli a latte crudo e quindi vanno evitati sotto i 5 anni o offerti cotti

Fammi sapere qui se ci sono altri formaggi di cui non sei sicura.

 

 

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Come lavare frutta e verdura correttamente?

come lavare frutta e verdura

COME LAVARE FRUTTA E VERDURA CORRETTAMENTE?

Con l’arrivo della primavera tornano sulle nostre tavole frutta e verdura di stagione e con loro, dubbi e domande su: cos’è consentito, cosa no, come lavarle e conservarle.

🍓 Si possono offrire frutta e verdura cruda già dai 6 mesi, ma ricordate sempre di rispettare i tagli sicuri.

🍒 Attenzione però che possono essere contaminati da batteri patogeni: salmonella, listeria e altri.

🍍 I bambini sotto i 5 anni, le donne in gravidanza, gli over 65 anni e le persone con problemi di salute, sono ad elevato rischio di infezione e devono prestare particolare attenzione.

🍊 Ci sono due modi per rendere sicura la frutta e la verdura: trattamento termico (cottura) e lavaggio.

🍋 Per la cottura è tutto chiaro, mentre per il lavaggio, va eseguito bene sotto acqua corrente prima del consumo. Si può utilizzare anche una spazzola apposita per strofinare leggermente la frutta e la verdura durante il lavaggio.

🥑 Lavate anche ciò che va sbucciato, poiché, i batteri dalla superficie possono finire sulla polpa.

🌶 Non è necessario utilizzare detergenti antibatterici o altre sostanze, è sufficiente l’acqua corrente. Queste sono le raccomandazioni ufficiali dell’ISS e anche dell’FDA.

🥬 Non mettete a mollo frutta e ortaggi, non li pulirà meglio anzi, i batteri passeranno da una parte all’altra. Solo acqua corrente.

🍄 Tagliate via le parti danneggiate dell’ alimento e non consumate quelli ammuffiti, anche in parte.

🍉 Conservate sempre frutta e la verdura crude lontano dagli alimenti di origine animale crudi (carne, pesce, uova).

🍇 Utilizzate taglieri separati e lavate bene le mani prima di lavorare frutta e verdura crude.

Condividete con gli altri genitori.

E voi rispettate già queste regole?

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Tagli sicuri in svezzamento, fin quando sono necessari?

fino a quando usare i tagli sicuri

FINO A CHE ETÀ DOBBIAMO RISPETTARE I TAGLI SICURI?

Partiamo dalle basi: Il soffocamento da corpo estraneo è una delle principali cause di mоrtе nei bambini di età inferiore ai 3 anni.

Questo fatto è dovuto a diversi fattori:

✅️ conformazione fisica della TRACHEA che è conica e non ancora cilindrica come per l’adulto

✅️ scarsa coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi (che non è innata come per i liquidi)

✅️ dentizione incompleta (i molari, necessari per ridurre il cibo in un bolo liscio, crescono intorno ai 30 mesi)

✅️ frequenza respiratoria elevata

✅️ tendenza a svolgere più attività contemporaneamente (ad esempio mangiano mentre corrono, giocano, parlano o guardano la TV, tablet etc)

⚠️Le linee guida ci dicono che i tagli sicuri vanno rispettati fino ai 3 / 4 anni, ma è importantissimo valutare le capacità di ogni singolo bambino per decidere se è pronto ad abbandonare i tagli sicuri. Ne ho parlato nel video👆.

Fatemi sapere, se lo sapevate?

❗️Vi ricordo che è disponibile una guida completa sui tagli sicuri QUI

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Non far mangiare un bambino in movimente

mai mangiare in movimento

PERCHÉ È PERICOLOSO MANGIARE IN MOVIMENTO

⛔Non dovremmo mai far mangiare un bambino in movimento, nel passeggino, in macchina, sull’altalena, qualsiasi diversa dallo stare fermi e concentrati.

Molto spesso noi genitori, inclusa me, l’abbiamo fatto, il bambino non sta tranquillo nel passeggino e gli diamo un biscotto, un cracker o altro, e camminiamo.

Il bambino è tranquillo, magari lo mettiamo anche fronte strada, non lo vediamo e se gli va qualcosa di traverso, non ce ne accorgeremo, perché non lo vediamo!

Lui sta guardando la strada, il soffocamento è silenzioso e non sarà neanche in grado di chiedere aiuto…quando ce ne accorgiamo, potrebbe essere troppo tardi.

✅Quindi, se dobbiamo far mangiare il bambino quando siamo fuori casa, ci fermiamo lo facciamo mangiare e solamente dopo che ha finito, proseguiamo.

❗️Mai e poi mai dare cibo in movimento!

Fatemi sapere se conoscevate questo rischio.

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Mirtilli in svezzamento e tagli sicuri

tagli sicuri mirtilli

MIRTILLI IN SVEZZAMENTO, COME OFFRIRLI IN SICUREZZA

✅️ Possono essere offerti ai bambini dall’inizio dall’inserimento dei cibi complementari, cioè, dai 6 mesi

❗️Fino a circa 3/4 anni vanno rispettati i tagli sicuri per ridurre al minimo il rischio di soffocamento (vi ricordo che il rischio zero non esiste a nessuna età). Non possono essere assolutamente offerti interi per la loro forma tonda e liscia.

✅️ I mirtilli possono essere frullati o schiacciati con la forchetta e in seguito offerti con il cucchiaino, spalmati sul pane leggermente tostato o aggiunti nello yogurt o porridge.

✅️ Possono essere anche tagliati in 4 spicchi (non a metà) per modificare la forma tonda o a rondella. Se offerti così ai bambini di 6-9 mesi, possono essere difficili maneggiare, perché a questa età utilizzano ancora la presa palmare. In questo caso, i pezzetti di mirtilli possono essere infilzati su una forchettina che il bambino potrà gestire in autonomia o aiutato, in base alle sue capacità.

Invece, a partire dai 9 mesi, con lo sviluppo della presa a pinza, potrà essere un ottimo modo per allenare la motricità fine.

❓️E voi a che età avete proposto mirtilli ai vostri bimbi?

❗️Vi ricordo che è disponibile una guida completa sui tagli sicuri QUI

Video su come offrirli, commenti e risposte QUI

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Fragole in svezzamento

fragole in svezzamento

FRAGOLE IN SVEZZAMENTO, COME E QUANDO SI POSSONO OFFRIRE?

🍓La stagione delle fragole è iniziata e, come ogni anno, ricevuto tantissime domande: quando si possono dare? Come tagliarle? E’ rischioso per le allergie?

✅️ Le fragole possono essere offerte ai bambini dai 6 mesi di età, ma è importante seguire le regole di sicurezza per servirle.

⚠️ Considerata la loro forma conica e la superficie abbastanza liscia, le fragole vanno tagliate in 4 o più spicchi (a secondo della dimensione della fragola).

E’ importante, quindi, evitare forme cilindriche e rotonde, attraverso i tagli sicuri.

📢 Sì, le fragole possono causare allergie, proprio come qualsiasi altro alimento, ma non sono incluse nell’elenco dei 14 allergeni più comuni. Una reazione allergica può verificarsi solo in rari casi (3-4% nei bambini sotto i due anni e 0,5-1% nei bambini più grandi) e non necessita un inserimento specifico.

⚠️Ricordate che evitare un alimento per paura di allergie può essere controproducente. I recenti studi ci dicono infatti, che introdurre un potenziale allergene all’inizio dell’introduzione dei cibi complementari, dai 6 mesi, riduce il rischio di sviluppare un’allergia da grandi, proprio al contrario di ciò che si credeva in passato.

🍓L’eruzione cutanea leggera dopo il consumo di fragole è quasi mai un indicatore di allergia. Pertanto, è importante contattare un allergologo per confermare l’eventuale diagnosi e non escludere questo alimento dalla dieta del bambino senza una reale necessità.

❗️Curiosità: le proteine delle fragole che causano una reazione allergica sono sensibili al calore, significa che se cotte potrebbero non provocare nessuna reazione. Pertanto, spesso le persone allergiche alle fragole fresche, possono mangiare la marmellata senza problemi.

⚠️Vi ricordo che per tutti i tagli sicuri, c’è la nostra guida “Sicurezza a tavola e tagli sicuri” che trovate QUI.

Avete scoperto qualcosa di nuovo? Adorate le fragole? Le offrite ai vostri bambini? Condividete nei commenti.

Video su come offrirle, commenti e risposte QUI

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Asparagi in svezzamento e tagli sicuri

asparagi svezzamento

ASPARAGI IN SVEZZAMENTO E TAGLI SICURI

✅️ Si possono offrire a partire dai 6 mesi.

✅️ Vanno cotti fino a quando non diventino morbidi. Possono essere cotti al forno, al vapore o lessati.

‼️ Attenzione al gambo fibroso, va tagliato (nel video vi faccio vedere un trucchetto per eliminare sempre la quantità giusta).

⛑️ Se l’asparago è più piccolo del vostro mignolo, può essere offerto per intero, altrimenti va tagliato per lungo.

✅️ Può essere utilizzato anche come condimento per la pasta (frullato o tagliato a mezzelune)

Ricco di potassio, fosforo, calcio e vitamina C è un ottima proposta di verdura nella stagione invernale e primaverile.

🤭 Un piccolo promemoria: non vi spaventate dell’odore della pipì dei vostri cuccioli dopo aver mangiato gli asparagi…è del tutto normale 😉

Raccontatemi nei commenti, se li avete già fatti assaggiare ai vostri piccoli esploratori.

Video su come offrire, commenti e risposte QUI

Per tutti i tagli sicuri, c’è la nostra guida sulla sicurezza a tavola QUI

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Soffocamento: saper intervenire

Soffocamento saper intervenire

SOFFOCAMENTO: SAPER INTERVENIRE

🔴 Il soffocamento da corpo estraneo è una delle principali cause di morte nei bambini sotto i tre anni.

🔴 Tra il 60 e 80% di episodi di soffocamento sono imputabili al cibo, quasi la metà di questi incidenti si è verificata sotto la supervisione di un adulto.

Questo significa che noi adulti non siamo formati per prevenire il soffocamento e non sappiamo bene come agire nel caso che accada.

“e cosa faccio non do più il cibo in pezzi a mio figlio?”

Certo che no, dobbiamo semplicemente imparare come prevenire il soffocamento e come agire, perché la manovra di disostruzione, se fatta bene, è efficace nel 98% dei casi!

Non basta guardare semplicemente un video su YouTube, vanno fatte le prove pratiche cosicché il corpo si ricordi ogni movimento da eseguire quando magari la mente non è più lucida.

✅️ Scoprite le prossime date del corso di disostruzione e rianimazione pediatrica online e in presenza…vi aspettiamo!!

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Allergie in svezzamento

Allergie in svezzamento

ALLERGIE IN SVEZZAMENTO

‼️ Questi 14 alimenti sono responsabili del 90% delle allergie alimentari nel mondo:

– Cereali contenenti glutine⠀
– Soia
– Uova
– 
Latte vaccino
– 
Frutta a guscio
– 
Arachidi
– 
Crostacei
– 
Molluschi
– 
Pesce
– 
Lupini
– 
Sesamo
– 
Sedano
– 
Senape
– 
Anidride solforosa

🔥 Recenti ricerche in allergologia suggeriscono che tutti gli alimenti in questo elenco vanno introdotti nella dieta del bambino prima dell’età di un anno. Ciò riduce la probabilità di sviluppare allergie alimentari in futuro.

🔴 Stiamo attenti però. Inseriamo ciascuno di questi separatamente dagli altri dell’elenco. Iniziamo con piccole quantità. 3 assaggi, in giorni diversi, saranno sufficienti per circoscrivere un’allergia.

‼️ L’allergia alimentare si manifesta sotto forma di orticaria, vomito o diarrea, meno spesso con angioedema o shock anafilattico. Chi ha parenti stretti con allergie alimentari, deve prestare attenzione e consultare preventivamente un allergologo.

🔴 Solitamente i sintomi compaiono entro 2 ore dal contatto con l’alimento e comunque entro le prime 24 ore. Quindi, ad esempio, se la mattina il bambino ha assaggiato le fragole e la sera del giorno dopo ha il sederino rosso, questa non è un’allergia alle fragole 😉.

In parallelo con gli alimenti dell’elenco, si può offrire qualsiasi altro alimento. La probabilità di una reazione allergica ai broccoli, ad esempio, è estremamente bassa. Quindi, per intenderci, un giorno si può offrire l’uovo, la banana e dei broccoli. In caso di reazione allergica, il “colpevole” sarà l’uovo al 90%.

✅️ Non ha senso evitare l’introduzione di questi alimenti a causa del timore delle allergie. Una reazione potrà comunque verificarsi a qualsiasi età, la somministrazione ritardata non proteggerà il bambino.

‼️ Se riscontrate sintomi da allergia alimentare in un bambino, escludete l’alimento dalla dieta e consultate un allergologo per poter fare le dovute analisi ed eventualmente confermare la presunta allergia.

È rimasto ancora qualche dubbio? Vi aspetto nei commenti 🤗

Commenti e risposte QUI

Affrontiamo questo e altri aspetti dello svezzamento nel corso “SVEZZAMENTO E AUTOSVEZZAMENTO CON PIACERE” – Scopri di più

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Crostacei in svezzamento

crostacei in svezzamento

CROSTACEI IN SVEZZAMENTO

Considerato che l’inserimento dei crostacei nella dieta dei bambini causa sempre discussioni, approfondiamo l’argomento.

I crostacei (scampi, gamberi, mazzancolle, canocchie, granchi, astici, aragoste) possono essere offerti ai bambini fin dai 6 mesi, come parte della dieta variegata. Ad esempio, L’EPA e la FDA, elencano i crostacei come un pesce di “buona scelta” nella dieta dei bambini.

Sotto i 5 anni possono essere offerti solo i crostacei completamente cotti, lavorati termicamente, considerato l’elevato rischio di infezione da batteri patogeni.

I crostacei piccoli possono essere dati interi, mentre quelli grandi sono da tagliare per lungo in modo da evitare forme rotonde, che possano causare il soffocamento.

I crostacei sono inclusi tra i 14 grandi allergeni. Questo è probabilmente il motivo per cui le vecchie raccomandazioni “permettono” l’inserimento dei crostacei solo dopo i 3 anni. Ricordiamo, però, che le ultime linee guida dell’allergologia, dicono che l’esposizione precoce ai grandi allergeni è un’eccellente prevenzione nello sviluppo di allergie alimentari, rinite allergica ed eczema in età adulta. Pertanto, è importante introdurli nella dieta del bambino entro l’anno.

Attenzione, se ci sono già allergie alimentari in famiglia, specialmente con reazioni gravi, bisogna consultare un allergologo per programmare l’inserimento.

I crostacei sono ricchi di oltre 20 vitamine e minerali: ferro, iodio, magnesio, fosforo, zinco, calcio, selenio, B12 ed altri. Una porzione di gamberi da 85 grammi fornisce il 50% dell’assunzione giornaliera di selenio.

I crostacei sono una fonte di proteine magre sane. Circa il 90% delle loro calorie proviene dalle proteine ed il resto dai grassi.

I crostacei sono una fonte di acidi grassi omega-3 e omega-6, vitali per il nostro corpo. Molti di loro si trovano esclusivamente nel pesce e nei frutti di mare.

Si consiglia di consumare 2-3 porzioni di pesce e frutti di mare a settimana. I crostacei sono perfetti come una di questa porzioni. Possono essere consumati come piatto unico, come ingrediente per la pasta o il risotto.

Video, commenti e risposte QUI

Per tutti i tagli sicuri: c’è la nostra guida sui tagli sicuri e sicurezza a tavola QUI

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