Biscotto nel biberon

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Biscotti nel biberon

Si possono aggiungere i biscotti solubili o farine di cereali nel biberon?

‼️Il bambino dovrebbe bere dal biberon solo latte artificiale o latte materno. Niente di più. Nemmeno l’acqua, che andrebbe offerta da un normale bicchiere.

Come mai?

1️⃣ L’aggiunta di qualsiasi alimento nel latte è già un inizio di svezzamento. Il compito principale dello svezzamento è INTRODURRE il bambino a una varietà di consistenze, gusti, forme e profumi dei cibi “per adulti”.

Come può un bambino scoprire il biscotto (che poi non gli serve proprio, perché pieno di zucchero) o la farina di riso, se sono nascosti in un biberon?

L’alimentazione complementare è una sperimentazione con degli alimenti, un’interazione con essi. Non c’è interazione attraverso il biberon.

2️⃣ I cibi complementari offrono l’opportunità di imparare a masticare. Passare dal succhiare al mordere, masticare, spostare il cibo con la lingua e deglutire. Il cibo in biberon non dà ai bambini l’opportunità di sviluppare questa abilità.

3️⃣ Nel processo di masticazione mescoliamo il cibo con la saliva, avviando così la digestione direttamente in bocca (la saliva contiene enzimi che scompongono i carboidrati complessi). Se il bambino non mastica, ma ingoia immediatamente, salta la prima fase del processo digestivo.

4️⃣ I cibi nel biberon sono calorie liquide, che sono più facili da assumere in grandi quantità. L’assunzione continua di calorie in eccesso può portare a sovrappeso e obesità.
L’Italia è uno dei paesi d’Europa con il più alto tasso di obesità infantile: su un campione di 50mila bambini di terza elementare, il 20,4% è in sovrappeso e il 9,4% è obeso.

5️⃣ Il cibo nel biberon può causare carie, soprattutto quando viene somministrato prima della nanna, saltando la pulizia dei denti.

In effetti, dare le pappe da un biberon è molto più facile che insegnare ai bambini a mangiare cibo solido, ma il nostro obiettivo non è fargli assumere grandi quantità, ma aiutarli ad instaurare un sano rapporto con esso. Il cibo nel biberon sicuramente non contribuisce a questo.

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Perché’ il bambino non mangia?

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Perché' il bambino non mangia

Ecco l’eterno incubo di mamme e le nonne 🙈. I pediatri, poi, aumentano il carico, quando parlano di sottopeso e aumento di peso fuori scala…

Ecco alcuni motivi per i quali i bambini potrebbero non mangiare, che a volte non sono così evidenti:

❗ Il bambino ha recentemente spizzicato qualcosa o addirittura lo fa continuamente tutto il giorno.

Non dimenticate che il bambino ha bisogno di tempo per avere fame. Cercate di fare una pausa di almeno due ore tra i pasti.

❗Il bambino non sa come mangiare quello che gli proponete.

Forse non vi ha mai visto mangiare quel piatto oppure un prodotto familiare viene servito in modo insolito e lui non capisce come approcciarlo. La migliore soluzione a questo problema è mangiare insieme a lui. Mangiate sempre lo stesso cibo con i vostri figli.

❗C’è troppo cibo nel piatto.

Questo può spaventarlo, creando una certa pressione psicologica. Tutti saranno contenti se il bambino chiederà il bis, giusto? Pertanto, offrite piccole porzioni e aggiungetene man mano che lui mangia e solo se lo richiede.

❗Non è seduto comodo a tavola.

Spesso i bambini “non si siedono a tavola” proprio perché stanno scomodi nei loro seggiolini. Controllate se la sedia è comoda, se ha un poggiapiedi. Assicuratevi che sia ad un’altezza giusta rispetto al tavolo. Controllate se le cinture non sono troppo strette e se sta comodo di schiena. Mettetevi nei suoi panni e valutate quanto sia idonea la sua postazione.

❗Problemi di digestione.

Costipazione, diarrea, aerofagia: tutto ciò provoca disagio e riduce il desiderio di mangiare. Analizzate la situazione da questo punto di vista e regolate, se necessario, la dieta sua, perché vada di corpo più regolarmente.

❗La sua temperatura corporea non è ideale.

Anche questo riduce l’appetito. Sia d’estate che d’inverno, cercate di vestire adeguatamente vostro figlio anche in base alla vostra percezione di caldo o di freddo.

❗Il bambino è troppo stanco e, paradossalmente, anche quando è troppo affamato

In questo caso, la troppa fame non coincide con l’abilità di mangiare che non è ancora sviluppata a tal punto da sfamarsi velocemente, creando un senso di frustrazione e spesso pianto. 

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Integratori per bambini

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Integratori per bambini

In questo articolo parleremo di un argomento delicato e controverso. Partiamo dal presupposto che ogni genitore vuole il meglio per il proprio figlio e cerca di evitare carenze di vitamine e minerali nel loro corpo. A tal proposito, circondati da messaggi pubblicitari fuorvianti, i genitori decidono di dare ai propri figli integratori di vitamine e minerali, intimoriti da eventuali carenze.

La prima verità è che possiamo ottenere quasi tutte le vitamine e i minerali necessari, nella giusta quantità, da una dieta equilibrata. Ciò significa che, se si segue una dieta varia ed equilibrata, molto probabilmente il nostro organismo riceverà ciò che gli serve, nelle giuste quantità.

Unica eccezione è la vitamina D. L’organismo ne riceve troppo poca dal cibo e ne assume la maggior parte dall’esposizione al sole. Poiché la quantità di sole durante l’anno varia da regione a regione, è importante, sia per gli adulti, sia per i bambini, assumere vitamina D integrativa, in base alle raccomandazioni locali.

‼️Non assumete mai vitamine e integratori alimentari senza indicazioni. Per prima cosa dovreste avere sintomi di una carenza, che solo un esame del sangue può confermare. Solo allora potrete, sotto indicazione medica, assumere il farmaco appropriato al dosaggio raccomandato dallo specialista.

‼️Non superate mai la dose giornaliera indicata. Questo non aiuterà a colmare il deficit più velocemente. Il nostro corpo è in grado di assorbire quotidianamente una quantità limitata di vitamine e minerali.

‼️Ricordate che un eccesso di oligoelementi nell’organismo può essere più pericoloso della loro mancanza. Il sovradosaggio a lungo termine ha un effetto dannoso principalmente per il fegato, può creare problemi al sistema cardiovascolare e al tratto gastrointestinale.

Per evitare carenze, analizzate la vostra dieta. Includete 5 porzioni di frutta e verdura al giorno? Potete usare il principio dell’arcobaleno quando le scegliete, per garantirne la varietà.

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5 errori dello svezzamento

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5 errori dello svezzamento

Siamo umani e commettiamo errori, è normale. Ho raccolto per voi i 5 errori più importanti e frequenti che si commettono durante lo svezzamento:

1️⃣ Far mangiare il bambino separatamente dalla famiglia

Se il bambino non partecipa mai ai pasti familiari, sarà difficile per lui capire come interagire con il cibo: come metterlo in bocca, come masticare e deglutire. Il bambino non svilupperà fiducia nei pasti e nel cibo stesso. A questa età, l’unica cosa che il bambino percepisce come sicura, è ciò che fanno i suoi genitori. Mangiate, quindi, sempre insieme e mostrategli con un esempio personale: come portare il cibo alla bocca, come usare le posate, come bere dal bicchiere.

2️⃣Offrire sempre gli stessi piatti

Introducendo lo stesso prodotto per una settimana intera, ad esempio, uccide l’interesse dei bambini per il cibo, limita la loro capacità di sperimentare nuovi gusti e consistenze e porta a un’elevata selettività alimentare.

3️⃣Mangiare cibi diversi per i grandi e per i bambini

Ad esempio: una bistecca per voi e broccoli per il bambino. Loro vogliono essere come voi, si fidano del mondo perché i loro genitori si fidano di esso. Come farà un bambino a mangiare dei broccoli se mamma e papà non li mangiano?

4️⃣Evitare che il bambino tocchi il cibo

Il contatto tattile con gli oggetti che lo circondano è il suo modo di conoscere il mondo che lo circonda. Se un bambino viene privato di questo contatto, si genera un “buco”nelle sue informazioni. Inoltre, aumenta il rischio di sviluppare la paura del cibo e intolleranze a determinate consistenze.

5️⃣Forzarlo a mangiare la porzione ad ogni costo

I bambini hanno una straordinaria capacità di autoregolazione: riconoscono, quando sono affamati e quando sono sazi, sono in grado di fermarsi quando è il momento giusto. I nostri tentativi di dar loro da mangiare tutta la porzione “indicata” danneggiano questo meccanismo. Il bambino smette di sentire i segnali del suo corpo, inizia a mangiare troppo, il che porta a sovrappeso e obesità e ne soffrirà per il resto della sua vita.

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Tabelle per lo svezzamento

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Tabelle per lo svezzamento

Ancora oggi molte madri vanno alla ricerca delle tabelle per lo svezzamento o utilizzano quelle proposte dal pediatra, seguendole rigorosamente.

🔥Purtroppo devo deludervi: l’OMS non indica alcuno schema rigoroso per l’alimentazione complementare. Tutto ciò che trovate su Internet chiamato “tabelle svezzamento OMS” è un falso. L’OMS è un’organizzazione internazionale, non può dare raccomandazioni uniformi per prodotti specifici, perché la loro disponibilità varia in base all’area geografica di appartenenza.

🔥Informazione shock: la “necessità” di introdurre 1 prodotto per 7 giorni di fila è un falso mito. Non esiste un solo studio che possa dimostrare l’utilità di questa pratica. L’OMS dice che ad 1 anno, il bambino dovrebbe mangiare principalmente a tavola con la famiglia. Se introducessimo 1 prodotto a settimana, dai 6 mesi in poi, arrivati ad 1 anno, avremmo introdotto 24 prodotti. Non è poco secondo voi, perchè si possa poi condividere con il bambino, il cibo della famiglia?

🔥 Non esiste una sequenza rigida di introduzione dei prodotti. Non importa cosa offrite per primo: frutta o verdura, pasta o riso, carne di coniglio o di tacchino. L’unica vera cosa importante è che ad ogni pasto ci sia un prodotto ricco di ferro.

👍 Ad ogni pasto, offrite al bambino più prodotti contemporaneamente. In questo modo, gli darete una scelta e aumenterete la probabilità che mangi almeno una parte della proposta.

🌶Il nostro obiettivo: far conoscere al bambino la massima varietà di gusti e consistenze. Pertanto, ogni giorno potete e dovete offrire più prodotti includendone uno nuovo.

⚡Quando scegliete i prodotti, non lasciatevi guidare dalle tabelle di introduzione, bensì preferite quelli di stagione disponibili nella vostra regione.

‼️ Detto ciò, ogni famiglia creerà la propria “tabella” di introduzione degli alimenti complementari adatti al proprio figlio, che sarà il più possibile vicino alle abitudini e tradizioni della famiglia.

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Minestre: servono davvero?

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Minestre: servono davvero?

In Italia le minestre della nonna sono spesso il piatto più gettonato sulle tavole dei bambini piccoli.

Questo è comprensibile: dopo averla preparata una volta, ci scordiamo di cucinare per tre giorni 😅. Inoltre, è credenza comune, che il cibo caldo e liquido migliori la digestione e aiuti a risolvere la stitichezza.

Ma le minestre sono così necessarie e utili come si usa credere?

Molto probabilmente vi sorprenderò, ma le zuppe sono molto sopravvalutate 🤷.

❗Durante la loro lunga cottura, una grande parte delle vitamine (soprattutto la vitamina C) nelle verdure vengono perse.

❗Come scrive l’OMS nelle sue raccomandazioni, la zuppa ha una “bassa densità energetica e nutritiva”. Cioè, per ottenere gli stessi nutrienti, il bambino ha bisogno di mangiarne molta di più rispetto ad altre pietanze.

❗Proprio perché ha una consistenza non molto comoda da gestire, ai bambini spesso non piace e ne mangiano poca🤦.

❗ Contro la stitichezza serve mangiare fibre (frutta e verdura) e bere molta acqua. Non serve mescolare tutto in un unico piatto 🤭.

Cosa fare quindi? Abbandonare del tutto zuppe e minestre?

✅ Se fanno parte della vostra dieta e di quella del bambino e piacciono a tutta la famiglia, allora continuate a cucinarle. Di seguito vi dirò come renderle più nutrienti.

❌Se di solito non le mangiate, allora non iniziate “per il bene del bambino” 😉. Non ne vale la pena.

Suggerimenti dell’OMS su come rendere zuppe e minestre più nutrienti:

✅ Rendetele più dense
✅ Aggiungete olio d’oliva
✅ Aggiungete cibi ricchi di proteine ​​(carne, pesce, legumi, uova e cereali)

Come offrire zuppe e minestre (se le mangiate) durante l’autosvezzamento?

🔥 Potete mettere la parte solida separatamente su un piatto e versare il brodo in un bicchiere o ciotolina da bere comodamente

🔥 Potete cucinare la zuppa e passarla come vellutata per renderla più densa, è più facile da mangiare.

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Il bambino beve poca acqua

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Il bambino beve poca acqua

In estate, è molto importante assumere liquidi a sufficienza. Cosa fare se al bambino non piace particolarmente bere?

💧 La prima regola è dare l’esempio. Bevete molto, spesso e con voglia davanti al bambino. Loro amano imitare i loro genitori.

💧 Offrite acqua frequentemente. Si anche ogni 5 minuti. Anche se il bambino beve solo 1 sorso, questo sarà sufficiente.

💧Tenete l’acqua sempre a portata di mano. Lasciatela in ogni stanza all’altezza degli occhi del bambino in modo che possa averla sottocchio.

💧Utilizzate diversi contenitori per offrire l’acqua al vostro bambino: bicchieri, tazze, bottigliette, etc.

💧Durante i pasti potete offrire da bere con un cucchiaio (date sempre un esempio voi stessi). Provate anche a farlo bere da una cannuccia.

💧Giocate con l’acqua. Durante il bagnetto, potete portare con voi un bicchiere d’acqua da bere ed offritelo durante il gioco. Ad esempio, versate l’acqua con un cucchiaio da un contenitore all’altro, il bambino vorrà sicuramente portare il cucchiaio alla bocca.

💧Offrite più frutta e verdura ricca di acqua: anguria, melone, fragole, saranno di grande aiuto. Sebbene non sia acqua, questi alimenti aiutano a mantenersi idratati.

💧Se il bambino viene allattato al seno, offritelo più spesso: il latte materno disseta perfettamente.

Cosa non si deve fare?

⛔ Costringere il bambino a bere con la forza / insistere / persuadere.

⛔ Addolcire l’acqua o aggiungere della frutta per “dare sapore”. Il rischio è che il bambino smetta completamente di bere acqua normale finché non sarà abbastanza grande.

⛔ Non sostituire l’acqua con succhi o similari. L’acqua pura è la bevanda principale per un bambino, soprattutto nel primo anno di vita.


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Cosa aspettarsi dall’inizio dello svezzamento

Copertine post ITA 2 (3)

Cosa aspettarsi dall’inizio dello svezzamento

Abbiamo molte aspettative con l’introduzione degli alimenti complementari: qualcuno si aspetta che il bambino inizi subito ad assumere enormi porzioni di cibo e a sostituire l’allattamento al seno, qualcun’altro che il bambino dormirà più a lungo e meglio di notte …

Vi deluderò: non accade nulla di tutto ciò.

Non aspettarsi nulla da un bambino, vi salverà dalle delusioni.

❓Cosa NON ASPETTARSI dai primi mesi di svezzamento?

❗Che il bambino mangi molto fin da subito.

Innanzitutto, porzioni abbondanti possono causare stitichezza e possono influire negativamente sull’allattamento al seno e sull’interesse per il cibo.

Inoltre, non ha bisogno di molto: la dimensione dello stomaco di un bambino fino a 4 anni corrisponde al suo pugno.

❗Che il bambino dorma meglio la notte.

Il sonno notturno non ha nulla a che fare con le quantità di cibo che il bambino assume. Al contrario, un pasto abbondante prima di coricarsi può solo peggiorare la qualità del riposo.

I risvegli notturni nei bambini di età inferiore ai 3 anni sono fisiologici.

❗Che comincerà a mangiare con le posate sin dai primi giorni.

Non può accadere a 6 mesi: le capacità motorie del bambino non sono ancora così sviluppate. Nulla vi impedisce, però, di offrire le posate fin dall’inizio. Più si esercita, più velocemente avrà successo.

❗Che il bambino mangerà in modo ordinato.

Se lo imboccherete con l’omogeneizzato, finché non inizierà a sputare tutto, l’ambiente sarà pulito.

Altrimenti, preparatevi al fatto, che dopo ogni pasto dovrete pulire la cucina. La buona notizia è che all’età di 1 anno circa, la maggior parte dei bambini inizia a mangiare in modo abbastanza ordinato.

❗Che il bambino mangi come “la figlia del vicino della stessa età”.

Tutti i bimbi sono diversi: qualcuno inizia a parlare ad 1 anno, qualcuno a 3; qualcuno camminerà già a 10 mesi, altri gattoneranno fino a 15.

Lo stesso vale per il cibo. Tutto accadrà quando il bambino sarà pronto.

⭕Il cibo farà sempre parte della vita dei nostri figli e dipende da noi, che tipo di rapporto avranno con esso.

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Cosa non dire ai bambini

Non ditelo

Cosa non dire ai bambini

Ogni parola che diciamo ha un impatto significativo sui nostri figli. Molto spesso non pensiamo a come le parole pronunciate ogni giorno, plasmino il comportamento alimentare dei nostri figli e pongano le basi per la loro salute futura.

Ecco alcuni suggerimenti su quali frasi è meglio rimuove dal vostro vocabolario:

⛔ Finché non finisci di mangiare, non ti alzi da tavola!

Il bambino dovrebbe mangiare perché ha fame e fermarsi quando è sazio. Non deve farlo solo per guadagnarsi il permesso di alzarsi dal tavolo. Il cibo non è un dovere, ma una fonte di energia e di piacere.

⛔ Mangia, mamma si è impegnata così tanto: ha cucinato per te.

Un bambino non dovrebbe mangiare per colpa o gratitudine. E di certo non per non deludere l’adulto.

⛔ Prima la pasta, poi le caramelle.

Questo porta ad un consumo eccessivo di cibo e all’incapacità di sentire i segnali del proprio corpo. L’autoregolatore del bambino “si spegne”. Mangia per ricompensa, non per fame. Si attiva il meccanismo “Ho mangiato molto = sono bravo e mi daranno caramelle”. Si inizia a mangiare inconsciamente troppo per provare piacere.

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Come introdurre un nuovo prodotto nella dieta del vostro piccolo

Copertine post ITA 2 (2)

Come introdurre un nuovo prodotto nella dieta del vostro piccolo

Spesso capita di offrire al bambino qualcosa di nuovo, lui, però, si acciglia disgustato e noi subito deduciamo che “non gli è piaciuto” e smettiamo di proporglielo.

Ecco alcuni suggerimenti su come aumentare le possibilità che un nuovo prodotto venga accettato volentieri dai piccoli esploratori.

🚀 Offrite il nuovo alimento in piccole quantità. Non mettete subito una porzione intera, ma offrite solo un piccolo assaggio. In questo modo il bambino non sarà sorpreso o sopraffatto dalla novità.

🚀Affiancate il nuovo alimento al suo preferito. Questo gli darà fiducia nella novità. Cercate di offrire nuovi prodotti sempre insieme a qualcosa che il piccolo ama e già conosce.

🚀 Non insistete e non forzate. Mettetelo sul piatto e lasciate che vostro figlio lo scelga. E’ probabile che lo ignori, che lo tocchi, lo annusi o lo sposti nel piatto. Tutto ciò è normale. Non vi aspettate che salti sulla novità al primo contatto. Lasciate che impari, che si abitui e sviluppi fiducia nel prodotto.

🚀 Mangiate voi stessi il nuovo prodotto. Come dice un proverbio inglese: “Non educare i bambini, educa te stesso. I bambini ti seguiranno”. È complicato cercare di inserire i broccoli nella loro dieta, mentre gli altri mangiano tutt’altro. Il bambino prenderà sempre come esempio le vostre azioni.

🚀 Offrite la new entry regolarmente. Non è necessario nutrire il bambino con lo stesso prodotto per un’intera settimana. Una prova non è sicuramente sufficiente per imparare ad amare un nuovo prodotto. Inserite la novità nella dieta un paio di volte a settimana.

🚀Cucinate e servite il cibo in modo appetitoso. Usate spezie e diversi metodi di cottura, sperimentate.

Non abbiate troppe aspettative nei confronti dei vostri bambini. Le vostre grandi aspettative spesso portano delusione e ansia durante l’introduzione degli alimenti complementari. La vostra calma e soddisfazione sono la chiave per un pasto di successo.

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