Riflesso faringeo o soffocamento?

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Riflesso faringeo o soffocamento ?

In questo post vorrei spiegare la differenza tra rischio di soffocamento e riflesso faringeo (conato di vomito) che è proprio quello che sperimenta il bambino all’inizio dell’autosvezzamento.

Il riflesso faringeo (di seguito – RF) è un meccanismo che protegge il bambino dall’introduzione in gola di pezzi troppo grandi e lo stimola a continuare la masticazione per deglutire in sicurezza. Nei bambini di età compresa tra 6 e 8 mesi, il RF si attiva nella parte centrale della lingua, motivo per cui si verifica così spesso all’inizio dell’autosvezzamento. Per questo motivo è importante iniziare ad offrire cibi in pezzi proprio a bambini di questa età, perchè questo è il momento in cui sono più protetti.

Il RF si verifica quando:

✔️Il bambino sperimenta una consistenza sconosciuta o sgradevole (anche se il prodotto è già familiare)

✔️ Il pezzo è troppo grande per lui e, con l’aiuto del RF, il corpo avvisa il bambino che il cibo dev’essere ulteriormente masticato prima di deglutire

✔️ Il pezzo è andato troppo in profondità. Qui il RF aiuta a spostarlo nella parte anteriore della lingua per essere “lavorato” ancora.

❗Il RF non significa che:

❌ Al bambino non piace il cibo (anche se ciò è possibile)

❌ Il bambino non è ancora pronto per gestire cibo in pezzi (diversamente, se il RF interviene, allora tutto procede correttamente)

Quando la situazione diventa pericolosa? Se vi sembra che il bambino stia soffocando e debba essere soccorso urgentemente, analizzate quanto segue:

🔥 Se il bambino ha un colorito rosso ed è rumoroso, sta bene. L’aria entra nei polmoni. È al sicuro e sta bene. Non interferite, rimanete lì a supporto.

🔥 Se il bambino è silenzioso e ha un colorito bluastro, sta soffocando. Ha bisogno di essere soccorso urgentemente!

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Pezzetti di cibo nel pannolino

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Pezzetti di cibo nel pannolino...c'è da preoccuparsi?

Trovare pezzi di cibo ancora intatti nel pannolino causa dubbi sull’autosvezzamento. Questo significa che il bambino non è ancora pronto e non digerisce bene?

No, questo non significa che il bambino non sia pronto, anzi è una fonte di informazioni sui suoi progressi.

Le parti di cibo nelle feci sono normali, ecco perchè:

✔️La causa principale è che il bambino non ha ancora imparato bene a masticare. Non capisce bene come farlo, non padroneggia completamente il meccanismo della masticazione. Dategli un esempio mangiando insieme e lasciate che si alleni di più.

❗Man mano che il bambino migliora le capacità di masticazione, i pezzetti di cibo nel pannolino diminuiranno.

✔️ Il contenuto del pannolino aiuta a capire se effettivamente il bambino sta mangiando e cosa esattamente. Questo preoccupa molti di noi, vero?

Sta assimilando quello che mangia?

Certo che si! I pezzi masticati bene, grazie al lavoro degli acidi gastrici nello stomaco si trasformano in chimo, una sostanza omogeneizzata dalla quale l’intestino estrae tutte le sostanze nutritive.

Si assimila tutto? Certamente no. Parte del cibo transiterà senza essere assimilato, ma questo non deve spaventarci: nella fase iniziale dello svezzamento gli alimenti complementari non devono essere la fonte principale della nutrizione. Sarà il latte materno o di formula a soddisfare il suo fabbisogno nutritivo. Anche l’omogeneizzato non viene completamente assimilato, semplicemente non è così evidente, perché entra nello stomaco del bambino già tritato. Frutta, verdure e legumi non sono completamente digeriti neanche dagli adulti, ma noi non guardiamo da vicino quello che il nostro corpo espelle.

È dannoso per l’apparato digerente?

No, anzi: quando offriamo cibo a pezzetti, il bambino istintivamente li masticherà prima di deglutire, mescolando il cibo con la saliva, attivando la digestione già in bocca.
Con l’omogeneizzato invece, i bambini deglutiscono senza masticare e il cibo entra nello stomaco “non preparato”, complicando il processo di digestione.

Commenti e risposte QUI

Affrontiamo questo e altri aspetti dello svezzamento nel corso “SVEZZAMENTO E AUTOSVEZZAMENTO CON PIACERE” – Scopri di più

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Comportamenti da evitare con i bambini

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Comportamenti da evitare con i bambini

Sappiamo che il nostro comportamento influisce non solo nel rapporto con i nostri figli, ma anche nel loro rapporto con il cibo, con se stessi e con il proprio corpo.

❗️Non dire agli altri che tuo figlio “non mangia niente”, soprattutto in sua presenza. Dal suo punto di vista lui mangia abbastanza e se ogni giorno sente il contrario da sua madre, ci crederà anche lui e mangerà ancora meno.

❗️ Non lodare i figli degli altri davanti al tuo bambino per il fatto che “mangiano così bene”. In generale, non paragonare i tuoi figli ad altri. Ciò influisce sempre negativamente sull’autostima e provoca ulteriore disagio nei bambini.

❗️Non cucinare solo i suoi piatti preferiti. Se un bambino non vede mai nuovi cibi a tavola, non avrà mai l’opportunità di provarli. Assicurati che ci sia sempre qualcosa di nuovo accanto al suo piatto preferito.

❗️Non costringerlo a mangiare tutto ciò che c’è nel piatto. Minore è la pressione che eserciti su di lui durante un pasto, più è probabile che mangi.

❗️Non offrire dolci come merce di scambio per aver finito il pasto. Dimentica la frase: “prima mangia e poi avrai le caramelle”. A lungo andare questo interferisce con il comportamento alimentare e la capacità di sentire i segnali del proprio corpo.

❗️Assicurati che il cibo nel piatto sia il più vistoso ed appetitoso possibile, con colori e forme diverse, oltre che pratico da mangiare.

❗️Non seguire il bambino in giro per la casa con un cucchiaio in modo che “almeno mangi qualcosa”. Questo rafforza solo la sua convinzione che è così che funziona il pasto e ti allontana molto dal raggiungimento del tuo obiettivo di un pasto sereno in famiglia. Inoltre si crea l’abitudine di mangiare inconsciamente, senza contatto con il proprio corpo.

❗️Infine spegni la TV. Sì, è vero che nell’immediato i cartoni possono aiutare a farlo mangiare, ma a lungo andare, ciò compromette la capacità di tuo figlio di sentire la fame e la sazietà, di essere cosciente di ciò che mangia ed è molto probabile che sviluppi un problema di sovrappeso nell’età adulta.

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Regole per la sicurezza

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Regole per la sicurezza

L’autosvezzamento è sicuro se si seguono le regole di sicurezza.

Ecco quelle più importanti:

  1. Il bambino deve stare seduto in modo autonomo (no si mangia sdraiati). Parleremo separatamente di cosa fare se il bambino ha 6 mesi e non sta ancora seduto.
  2. Il bambino deve mangiare da solo. Non bisogna imboccarlo, né insistere.
  3. È importante presentare il cibo nel modo sicuro. Ne parleremo successivamente.
  4. Non bisogna distrarre o intrattenere il bambino durante i pasti…niente “guarda, l’aereo che vola”, cartoni animati, telefoni etc.
  5. Il bambino non deve arrivare al pasto affamato, ma bisogna offrirgli latte materno o di formula 30-40 minuti prima dei pasti. In un post separato scriverò perché ciò è importante.
  6. Non mettere le mani nella bocca del bambino per recuperare un pezzo grosso, perché il bambino lo sputerà fuori da solo. Intervenire con le mani può creare un pericolo spingendo il cibo dove il bambino stesso non può più gestirlo.
  7. Non dare colpi sulla schiena del bambino se ha tossito. La tosse è il modo più efficace per liberare le vie respiratorie. La natura è più intelligente di noi.
  8. Non si può mangiare in movimento. Ciò aumenta il rischio di soffocamento.
  9. Non si deve mai lasciare il bambino da solo con il cibo. Se improvvisamente ha bisogno del tuo aiuto, non potrà chiamarti.

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Autosvezzamento, da cosa cominciare?

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Autosvezzamento, da cosa cominciare?

Perché introduciamo alimenti complementari nella dieta dei bambini? Innanzitutto per familiarizzare con ciò che mangeranno per tutta la vita e, in secondo luogo, per compensare la mancanza di oligoelementi che non provengono nella giusta quantità dal latte materno o da quello di formula. L’OMS nelle sue raccomandazioni afferma che lo svezzamento dovrebbe iniziare con alimenti ipercalorici contenenti ferro.
Quanto ferro pensate contengano i broccoli? Ve lo dico io: 0,73 mg per 100 gr. E le zucchine? Ancora meno – 0,4 mg. Inoltre, il ferro è scarsamente assorbito attraverso cibi vegetali.

Quindi cosa fare?
Iniziate lo svezzamento con alimenti contenenti ferro. Gli studi dimostrano che anche 10 grammi di carne al giorno hanno un effetto positivo sul livello dell’emoglobina nei bambini di età compresa tra 6 e 12 mesi.

Il bambino non mangia carne?

C’è molto ferro nelle uova (di pollo – 2,5 mg e di quaglia – 3,2 mg), nel pesce (ad esempio nello sgombro – 1,7 mg).

Da fonti vegetali: legumi e alcuni cereali (ad esempio grano saraceno). Le lenticchie hanno quasi 12 mg di ferro per 100 g e il grano saraceno ne ha quasi 7 mg per 100 g. Per migliorare l’assorbimento del ferro offrite alimenti di origine vegetale abbinandoli a quelli ricchi di vitamina C. In questo caso verranno in soccorso i broccoli, che contengono 56-76 mg di vitamina C. Oltre ai broccoli, potete offrire al bambino peperoni, pomodori, frutti di bosco ed agrumi.

Un altro compito dello svezzamento è quello di fornire al bambino fonti di energia alternative e anche qui i broccoli e le zucchine non ci aiuteranno molto. Avocado, banana, una varietà di cereali, noci e semi saranno molto più nutrienti. La dimensione dello stomaco di un bambino di età inferiore a 4 anni è uguale alla grandezza del suo pugno. Il nostro compito è trasformare una piccola porzione in una fonte di energia.

Ma quindi…non si mangiano broccoli e zucchine?

Frutta e verdura sono una fonte di vitamine e fibre, ma non sopravvalutate la loro importanza come primi alimenti.

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Quando posso iniziare l’autosvezzamento?

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Quando posso iniziare l'autosvezzamento?

Ecco una domanda che preoccupa molti genitori e che suscita molte polemiche.

L’OMS ed altre organizzazioni autorevoli raccomandano l’introduzione di alimenti complementari intorno ai sei mesi di età. Prossimamente, scriverò un post sui pericoli dell’introduzione prematura di alimenti complementari. Perché il bambino sia “pronto” ad assumere alimenti complementari, vanno verificati altri indicatori del suo sviluppo psicomotorio:

✅️Il bambino dovrebbe mostrare interesse per il cibo. In molti rimangono ad aspettare la comparsa di questo interesse, ma non si deve aspettare, si deve svilupparlo: portate regolarmente il bambino a tavola durante i pasti in famiglia anche prima dell’inizio dello svezzamento e fategli vivere questa esperienza insieme a voi.

✅️Il bambino dovrebbe poter rimanere seduto da solo o con un piccolo sostegno, cioè, se lo mettete su un seggiolone, deve rimanere seduto stabilmente e non perdere l’equilibrio.

✅️Il bambino dovrebbe essere in grado di afferrare degli oggetti e portarli alla bocca. Ciò significa che è pronto a “procurarsi” il proprio cibo.

✅️Il bambino dovrebbe essere in grado di far capire che non vuole più mangiare. Ad esempio, potrebbe allontanarsi dal cucchiaio, stringere le labbra, spostare il cucchiaio con la mano, lanciare il cibo o capovolgere il piatto.

✅️Dovrebbe aver perso il riflesso di estrusione. Questo si verifica quando il bambino non estrae più la lingua quando si toccano le sue labbra. Se il riflesso di estrusione c’è ancora, sarà impossibile nutrire il bambino con qualcosa di diverso dal cibo liquido.

Per poter iniziare è indispensabile che il bambino abbia tutte queste caratteristiche.

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Cos’è l’autosvezzamento?

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Cos'è l'autosvezzamento?

L’autosvezzamento o alimentazione complementare a richiesta, è un metodo che permette al bambino sin dall’inizio dello svezzamento dopo i 6 mesi, di alimentarsi da solo a tavola insieme agli altri familiari, a condizione che la famiglia segua una dieta sana e variegata. Non servono “cibi per bebè”, nessuna sequenza di alimenti da introdurre, c’è solo il piacere di mangiare e di stare insieme per vivere al meglio la scoperta del cibo.

È rischioso per il bambino?

No, basta seguire le regole per servire gli alimenti in modo corretto e le norme di sicurezza generali.

E se il bimbo non ha ancora i denti?

I molari, che servono per tritare il cibo, spuntano verso i due anni, prima di ciò i bambini masticano con le gengive. I denti frontali invece servono solo per staccare o mordere.
Mettete un dito nella bocca di vostro figlio e lasciate che chiuda la mascella…sentite che forza?

Da dove nasce questo metodo?

La prima a scrivere dell’autosvezzamento è stata Gill Rapley nel suo libro “Baby-Led Weaning” scritto nel 2008 e tradotto in 20 lingue. Ostetrica e consulente per l’allattamento, madre di tre figli, Gill ha “sperimentato” con i propri figli questo metodo con successo e ha saputo strutturarlo e trasmetterlo ad un pubblico ampio.

Cosa ne pensano i pediatri e gli enti di riferimento?

Sempre più pediatri consigliano l’autosvezzamento come approccio più rispettoso nei confronti del bambino. Numerosi studi dimostrano la sicurezza e l’affidabilità di questo sistema. Nel Regno Unito l’autosvezzamento è indicato come metodo alternativo allo svezzamento classico. In Italia, Uppa consiglia l’autosvezzamento come sistema efficace ricco di aspetti positivi. L’OMS non specifica quale metodo utilizzare (autosvezzamento o tradizionale), ma si limita solamente a raccomadare l’uso di prodotti adeguati e sicuri, sia in termini igienici che nutrizionali.

E i benefici?

L’autosvezzamento aiuta a costruire relazioni sane con il cibo, insegna al bambino a masticare, migliora l’autostima, sviluppa le capacità motorie, consente alla famiglia di mangiare insieme ai propri figli in modo sano, naturale (ed economico).

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