Come sollevare un neonato nel modo corretto

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COME SOLLEVARE IN MODO CORRETTO UN NEONATO?

Siamo abituati a sollevare i bambini prendendoli da sotto le ascelle e tirandoli su, però quando facciamo così andiamo a creare delle tensioni al collo che non è ancora tanto forte da poter sostenere il peso del capo.

Per evitare ciò, nei bambini piccoli, si consiglia sempre di ruotarli un po’ sul fianco e con la mano sorreggere la testa.

Per riadagiarlo di nuovo, andiamo a sostenere il capo con la mano e poggiarlo sempre prima sul fianco e poi supino.

Fatemi sapere nei commenti come fate voi e osservate nel video come eseguire correttamente questa manovra QUI

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Mirtilli in svezzamento e tagli sicuri

tagli sicuri mirtilli

MIRTILLI IN SVEZZAMENTO, COME OFFRIRLI IN SICUREZZA

✅️ Possono essere offerti ai bambini dall’inizio dall’inserimento dei cibi complementari, cioè, dai 6 mesi

❗️Fino a circa 3/4 anni vanno rispettati i tagli sicuri per ridurre al minimo il rischio di soffocamento (vi ricordo che il rischio zero non esiste a nessuna età). Non possono essere assolutamente offerti interi per la loro forma tonda e liscia.

✅️ I mirtilli possono essere frullati o schiacciati con la forchetta e in seguito offerti con il cucchiaino, spalmati sul pane leggermente tostato o aggiunti nello yogurt o porridge.

✅️ Possono essere anche tagliati in 4 spicchi (non a metà) per modificare la forma tonda o a rondella. Se offerti così ai bambini di 6-9 mesi, possono essere difficili maneggiare, perché a questa età utilizzano ancora la presa palmare. In questo caso, i pezzetti di mirtilli possono essere infilzati su una forchettina che il bambino potrà gestire in autonomia o aiutato, in base alle sue capacità.

Invece, a partire dai 9 mesi, con lo sviluppo della presa a pinza, potrà essere un ottimo modo per allenare la motricità fine.

❓️E voi a che età avete proposto mirtilli ai vostri bimbi?

❗️Vi ricordo che è disponibile una guida completa sui tagli sicuri QUI

Video su come offrirli, commenti e risposte QUI

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Il girello si può utilizzare, si o no?

girello si o no

PERCHÉ IL GIRELLO NON ANDREBBE UTILIZZATO?

Il girello non dovrebbe essere mai utilizzato per i seguenti motivi:

⛔️ Può compromettere il corretto sviluppo psicomotorio del bambino. Obbliga il bambino a compiere movimenti non naturali che possono interferire con lo sviluppo sano delle ossa e delle articolazioni. La seduta del girello limita il movimento dell’anca e costringe il bambino in una posizione poco ergonomica.

⛔️ Può rappresentare un ostacolo nell’apprendimento di come cadere in modo sicuro. Nel girello si abitua a muoversi in avanti senza imparare a gestire il proprio equilibrio in modo naturale. Il girello fornisce un sostegno artificiale che impedisce al bambino di sperimentare la caduta e di sviluppare le capacità di reazione necessarie per affrontarla in modo sicuro. Inoltre, la sensazione di sicurezza fornita dal girello impedisce di imparare ad essere prudente nei movimenti.

⛔️ Quando un bambino utilizza il girello, viene obbligato a tenere una posizione poco naturale; per muoversi, deve utilizzare principalmente i muscoli dei glutei anziché quelli delle cosce e viene incoraggiato a camminare sulle punte dei piedi. Di conseguenza, acquisisce un movimento non appropriato che si basa sulla spinta con le punte dei piedi e sull’azione delle rotelle.

⛔️ Presenta rischi significativi di incidenti. Esistono numerosi casi documentati di incidenti infantili correlati all’uso del girello. La semplice supervisione di un adulto potrebbe non essere sufficiente per prevenire tali incidenti. Un bambino in un girello può muoversi a velocità considerevole, talvolta fino a un metro al secondo, e in molte circostanze può essere difficile intervenire prontamente in caso di pericolo.

✅️ Ricapitolando, quando il bambino è sveglio, è meglio metterlo sdraiato a pancia in su, su una superficie rigida, in modo che possa muoversi liberamente senza restrizioni. Da questa posizione, una volta che il suo sistema neuromuscolare è pronto, sarà in grado di esplorare attivamente nuove posizioni, come girarsi sui fianchi, rotolare, mettersi a pancia in giù e fare esercizi di “tummy time”.

Fatemi sapere se anche a voi è stato regalato un girello?

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Cos’è la neofobia alimentare?

neofobia alimentare

NEOFOBIA ALIMENTARE, COS'È E COME COMPORTARSI

Ecco una domanda ricorrente: “bimbo di 18/24 mesi che prima mangiava tutto, inizia a rifiutare anche gli alimenti che prima mangiava volentieri. cosa succede e cosa fare?”

Capisco quanto possa essere stressante quando i bambini smettono di mangiare, ma nella maggior parte dei casi è una fase del tutto naturale e fisiologica, chiamata neofobia alimentare. Di solito si risolve con il tempo, se gestita in modo corretto. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarvi:

✅️Calma e pazienza: Ricordate che a questa età è normale che i bambini siano un po’ diffidenti verso cibi nuovi. Non fatevi prendere dal panico e mantenete la calma durante i pasti. Il clima sereno è il 50% del successo.

✅️Presentazione graduale: Inserite nuovi cibi gradualmente, magari presentandoli accanto a quelli che già conoscono e gradiscono. E’ una buona regola mettere in tavola sempre almeno un alimento che al bambino sicuramente piace.

✅️Coinvolgimento: Coinvolgete i bambini nel processo di preparazione dei piatti. Far parte della preparazione può rendere i nuovi alimenti meno spaventosi e più interessanti per loro.

✅️Modello positivo: Mostrate entusiasmo e una mentalità aperta verso i nuovi alimenti. I bambini spesso imparano dai comportamenti dei genitori, quindi se vi vedranno mangiare con gusto qualcosa di nuovo, potrebbero essere più inclini ad assaggiare.

✅️Non forzate: Evitate di costringerli a mangiare cibi che non vogliono. Forzare potrebbe aumentare la loro avversione verso quel cibo specifico o addirittura verso il pasto in generale.

✅️Non offrite alternative: Una volta che a tavola c’è tutto ciò che pensavate di offrire, la cucina è chiusa. Davanti al rifiuto del bambino non proponete cibi alternativi. Accogliete il rifiuto con serenità e normalità. Dite: “se non lo vuoi, puoi non mangiarlo” e invitatelo a scegliere tra gli alimenti a tavola, qualcosa che gli possa piacere. Se non vuole nulla, va bene così. Magari offrirete la merenda un pò prima del solito se proprio non ha mangiato nulla.

Siate pazienti con voi stessi e con i vostri figli mentre lavorate insieme per superare questa fase.

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Sindrome del bambino scosso (shaken baby syndrome), cos’è?

sindrome del bambino scosso

COS'È LA SINDROME DEL BAMBINO SCOSSO (SHAKEN BABY SYNDROME)?

Rappresenta un grave trauma cerebrale che può derivare dalla violenta agitazione di un bambino piccolo. È una condizione estremamente grave e ancora poco compresa, che può causare danni cerebrali irreversibili.

⛑️Secondo la “Prima indagine sui casi di bambini e bambine vittime di Shaken baby Syndrome in Italia” condotta dalla fondazione Terre des Hommes insieme alla Rete ospedaliera per la prevenzione del maltrattamento all’infanzia, in 1 su 4 dei casi riportati, la sindrome ha portato al coma o addirittura alla morte del bambino.

La maggior parte degli episodi si verifica nei primi sei mesi di vita, con una concentrazione particolare nel primo anno.

❗️L’evento traumatico si verifica quando il bambino viene scosso vigorosamente, con il corpo tenuto per il tronco, causando un rapido movimento rotatorio della testa. Date le dimensioni grandi della testa dei neonati e la loro muscolatura del collo ancora in fase di sviluppo, questo movimento può causare accelerazioni e decelerazioni violente all’interno del cranio, portando a lesioni cerebrali, danni ai nervi e rottura dei vasi sanguigni con conseguenti emorragie.

❗️Attenzione: le attività normali come far saltellare leggermente un bambino sulle ginocchia o sollevarlo in aria con delicatezza non comportano rischi di lesioni.

Fatemi sapere se conoscevate questo rischio.

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Non chiamatela pappa, usiamo le parole giuste

non chiamatela pappa

NON CHIAMATELA PAPPA, USIAMO LE PAROLE GIUSTE.

👌🏻Invece di dire “è pronta la pappa”, perchè non dire “è pronto il pranzo”, “è pronta la cena”?

👌🏻Invece di dire “buona la pappa!”, provate a dire “questa pasta al ragù di lenticchie è davvero buona” o “il salmone è davvero morbido e le zucchine sono dolcissime”.

👌🏻Invece di dire “dai, mangia ancora un pò di pappa”, prova con “hai visto che c’è anche il broccolo nel piatto, ti va di assaggiarlo?”

👶🏻Il momento del pasto è un momento di condivisione e anche di apprendimento.

✅Dando un nome a ogni pasto e ad ogni alimento arricchiamo l’esperienza e il linguaggio dei nostri figli, dandogli sempre più strumenti per comunicare con noi.

❤️Poche parole che fanno la differenza.

❗Attenzione: questo post non vuole giudicare le mamme che utilizzano la parola “pappa” e nemmeno sta dicendo che questa parola non può essere utilizzata.

✅Vi sta invitando a vedere la comunicazione quotidiana con i vostri figli da un’altra prospettiva.

Cosa ne pensate?

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Schemi e tabelle svezzamento VS linee guida

schemi e tabelle in svezzamento

SCHEMI E TABELLE SVEZZAMENTO DEI VS PEDIATRI VS LINEE GUIDA 2023 OMS

Ho analizzato per voi, alcune tabelle e schemi per lo svezzamento che mi avete mandato e che vi sono state consegnate dal vostro pediatra, confrontandole con le linee guida sull’alimentazione complementare, aggiornate dall’OMS ad Ottobre 2023.

⛔Inizio dello svezzamento: quasi tutti gli schemi e tabelle indicano come età per iniziare 4/5 mesi.

✅Le linee guida dell’OMS, aggiornate nel 2023, dicono chiaramente che: l’inizio dell’introduzione dei cibi complementari dovrebbe avvenire a 180 giorni o meglio 6 mesi di vita.

Molto tabelle parlano della sostituzione della poppata lattea con la pappa.

✅le linee guida sottolineano l’importanza di proseguire l’allattamento e di non sostituire le poppate con il cibo complementare. 

In tutte le tabelle troviamo il parmigiano in quantità di un cucchiaino o due in ogni pappa, quotidianamente.

✅Sempre l’OMS sottolinea di evitare cibo ricco di sale e grassi saturi.

✅Le linee guida sottolineano l’importanza della diversità, quindi della varietà della dieta e dicono che i bambini piccoli devono consumare cibi vari per far fronte a tutti i loro bisogni nutrizionali.

Di contro, cosa troviamo negli schemi e nelle tabelle? Una pappa continua con brodo vegetale e crema di riso o mais da tapioca (che nessuna famiglia sa cosa sia) per settimane e settimane.

In tutti gli schemi troviamo una sequenza specifica di inserimento dei cibi in base all’età e anche l’indicazione di inserire l’uovo ad una certa età, oltre che alla necessità di dividere il bianco dal rosso che va inserito in seguito.

✅Vi ricordo che l’uovo può essere inserito nell’alimentazione dei bambini a partire dai sei mesi e non va suddiviso tra bianco e rosso (procedura inutile a prescindere) e quindi può essere proposto tutto intero.

In tutte le tabelle e schemi troviamo il famoso brodo vegetale come base della pappa.

✅Nelle linee guida dell’OMS non c’è né proprio traccia, non parlano proprio dell’esistenza del proprio vegetale come base della limitazione dei bambini.

Sempre nelle tabelle, il pesce viene spesso posticipato addirittura dopo il primo anno di vita.

✅L’OMS ci suggerisce di introdurlo a partire dai sei mesi.

Parliamo del latte di proseguimento, che appare quasi su ogni foglio

✅L’OMS ci dice chiaramente, che il latte di proseguimento e di crescita non sono raccomandati e consigliati.

👌Quindi, se anche a voi vi è stato consegnato uno di questi foglietti non aggiornati, l’utilizzo migliore che potete fare e strapparli!

Le linee guida aggiornate dell’OMS sono accessibili a tutti e le trovate:

  • all’interno del sito in Italiano dell’istituto Superiore di Sanità QUI
  • all’interno della pubblicazione del sito dell’OMS in Inglese QUI in cui troverete l’allegato QUI

E voi che schemino avete ricevuto? Vi aspetto nei commenti QUI

Vi ricordo che per intraprendere un percorso corretto e aggiornato sullo svezzamento, vi aspetto nel nostro video corso “Svezzamento e Autosvezzamento con piacere“!

Tutti i dettagli QUI

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Fragole in svezzamento

fragole in svezzamento

FRAGOLE IN SVEZZAMENTO, COME E QUANDO SI POSSONO OFFRIRE?

🍓La stagione delle fragole è iniziata e, come ogni anno, ricevuto tantissime domande: quando si possono dare? Come tagliarle? E’ rischioso per le allergie?

✅️ Le fragole possono essere offerte ai bambini dai 6 mesi di età, ma è importante seguire le regole di sicurezza per servirle.

⚠️ Considerata la loro forma conica e la superficie abbastanza liscia, le fragole vanno tagliate in 4 o più spicchi (a secondo della dimensione della fragola).

E’ importante, quindi, evitare forme cilindriche e rotonde, attraverso i tagli sicuri.

📢 Sì, le fragole possono causare allergie, proprio come qualsiasi altro alimento, ma non sono incluse nell’elenco dei 14 allergeni più comuni. Una reazione allergica può verificarsi solo in rari casi (3-4% nei bambini sotto i due anni e 0,5-1% nei bambini più grandi) e non necessita un inserimento specifico.

⚠️Ricordate che evitare un alimento per paura di allergie può essere controproducente. I recenti studi ci dicono infatti, che introdurre un potenziale allergene all’inizio dell’introduzione dei cibi complementari, dai 6 mesi, riduce il rischio di sviluppare un’allergia da grandi, proprio al contrario di ciò che si credeva in passato.

🍓L’eruzione cutanea leggera dopo il consumo di fragole è quasi mai un indicatore di allergia. Pertanto, è importante contattare un allergologo per confermare l’eventuale diagnosi e non escludere questo alimento dalla dieta del bambino senza una reale necessità.

❗️Curiosità: le proteine delle fragole che causano una reazione allergica sono sensibili al calore, significa che se cotte potrebbero non provocare nessuna reazione. Pertanto, spesso le persone allergiche alle fragole fresche, possono mangiare la marmellata senza problemi.

⚠️Vi ricordo che per tutti i tagli sicuri, c’è la nostra guida “Sicurezza a tavola e tagli sicuri” che trovate QUI.

Avete scoperto qualcosa di nuovo? Adorate le fragole? Le offrite ai vostri bambini? Condividete nei commenti.

Video su come offrirle, commenti e risposte QUI

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Come, perché e quando fare il tummy time

tummy time

COME, PERCHÉ E QUANDO FARE IL TUMMY TIME?

Dopo aver cambiato il pannolino, possiamo fare un po’ di tummy time, che in pratica vuol dire stare a pancia in giù.

✅️Questo esercizio aiuta a rinforzare tutti i muscoli e ad avere anche una visione nuova e diversa, ad un bimbo che sta sempre a pancia in su e quindi vede spesso solo il soffitto.

✅️Quando il bambino è tanto piccolo, il tummy time si fa di solito addosso a mamma e papà che si appoggiano sul letto, mettendo il bimbo addosso a loro su pancia e petto per un po’ di tempo.

✅️Questo esercizio si può fare anche dopo il cambio del pannolino. Dopo che abbiamo cambiato il bambino lo giriamo a pancia in giù, ricordando sempre di prendere il bambino dal fianco (ne ho parlato qui).

👆Non li teniamo a lungo, perché a un certo punto si stancano e per non creare un’associazione negativa con questo esercizio, li facciamo stare un pochino e poi li rigiriamo con attenzione, sostenendo il capo, lo mettiamo prima sul fianco e poi lo giriamo in posizione supina.

❗ATTENZIONE NON LASCIATE MAI IL BIMBO SUL FASCIATOIO INOSSERVATO, quando fate il tummy time, approfittate per fargli qualche carezza, qualche leggero massaggino, così da tenerlo sotto controllo con la mano, non lasciandolo mai da solo.

❗ATTENZIONE, quando il bambino/ la bambina inizia a fare i primi tentativi di rotolamento (di solito, verso i 3/4 mesi), il tummy time può essere eseguito solo a terra o sul tappeto, per evitare cadute dal fasciatoio o dal letto.

❗Il bimbo nel video non dorme nel lettino che vedete, la mamma è informata sulla sicurezza del sonno. Vi ricordo che i paracolpi nel lettino non vanno usati, come neanche i peluche.

🤗I vostri cuccioli fanno regolarmente il tummy time?

Fatemi sapere nei commenti e osservate nel video come eseguire questa attività qui!

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Quale acqua scegliere per i bambini in svezzamento

quale acqua scegliere svezzamento

QUALE ACQUA DARE AI BAMBINI IN SVEZZAMENTO?

Nei bambini sopra i 6 mesi di vita in Italia si può offrire l’acqua del rubinetto.

‼️ La sua sicurezza è garantita da rigorosi controlli sulla rete idrica, più frequenti rispetto a quelli sull’acqua minerale, soggetta a un solo controllo annuale.

Optare per l’acqua del rubinetto è una scelta ecologica e conveniente, considerando l’impatto ambientale della produzione e distribuzione di bottiglie di plastica, oltre a un risparmio medio di circa 400 € annui per famiglia, calcolato come costo medio di acquisto di acqua minerale per un anno.

Se volete comunque acquistare l’acqua in bottiglia, queste sono le semplici indicazioni da osservare:

✅️ Assicuratevi che sull’etichetta sia riportata la dicitura “acqua minerale naturale”; evitate altre diciture come “acqua di sorgente o da bere”, poiché indicano che l’acqua potrebbe non avere le specifiche proprietà salutistiche riconosciute dal Ministero della Salute.

✅️ Sono richiesti: il nome della sorgente, la composizione analitica, la data di imbottigliamento, il laboratorio che ha condotto le analisi e il numero di identificazione del lotto.

✅️ Nei bambini fino ad 1 anno di età va utilizzata acqua oligominerale: con residuo fisso fino a 500 mg/l

✅️ Nei bambini dopo l’anno di età, vanno bene acque minerali con residuo fisso non superiore a 1500 mg/l

Avete altri dubbi a riguardo?


Fatemi sapere nei commenti qui!

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