Ecco una domanda che preoccupa molti genitori e che suscita molte polemiche.
L’OMS ed altre organizzazioni autorevoli raccomandano l’introduzione di alimenti complementari intorno ai sei mesi di età. Prossimamente, scriverò un post sui pericoli dell’introduzione prematura di alimenti complementari. Perché il bambino sia “pronto” ad assumere alimenti complementari, vanno verificati altri indicatori del suo sviluppo psicomotorio:
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✅️Il bambino dovrebbe mostrare interesse per il cibo. In molti rimangono ad aspettare la comparsa di questo interesse, ma non si deve aspettare, si deve svilupparlo: portate regolarmente il bambino a tavola durante i pasti in famiglia anche prima dell’inizio dello svezzamento e fategli vivere questa esperienza insieme a voi.
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✅️Il bambino dovrebbe poter rimanere seduto da solo o con un piccolo sostegno, cioè, se lo mettete su un seggiolone, deve rimanere seduto stabilmente e non perdere l’equilibrio.
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✅️Il bambino dovrebbe essere in grado di afferrare degli oggetti e portarli alla bocca. Ciò significa che è pronto a “procurarsi” il proprio cibo.
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✅️Il bambino dovrebbe essere in grado di far capire che non vuole più mangiare. Ad esempio, potrebbe allontanarsi dal cucchiaio, stringere le labbra, spostare il cucchiaio con la mano, lanciare il cibo o capovolgere il piatto.
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✅️Dovrebbe aver perso il riflesso di estrusione. Questo si verifica quando il bambino non estrae più la lingua quando si toccano le sue labbra. Se il riflesso di estrusione c’è ancora, sarà impossibile nutrire il bambino con qualcosa di diverso dal cibo liquido.
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Per poter iniziare è indispensabile che il bambino abbia tutte queste caratteristiche.
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