SVEZZAMENTO COME ARMA CONTRO L’OBESITÀ
Iniziamo con alcune statistiche:
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I casi di obesità nel mondo sono triplicati dal 1975 ad oggi.
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❗Il numero totale di persone obese nel mondo è di circa 2 miliardi, ovvero circa il 30% della popolazione totale
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❗Il numero di persone obese continua a crescere
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❗Più di 3 milioni di persone muoiono ogni anno a causa dell’obesità
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❗L’obesità negli adulti è associata a una ridotta aspettativa di vita sia negli uomini che nelle donne
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❗Sono state identificate più di 230 co-patologie e complicanze aggravate dall’obesità e la perdita di peso migliora la prognosi per la maggior parte di esse
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‼️ Ed ora un dato shock:
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❗❗❗ In ambito nutrizionale, la causa principale dell’obesità è nel metodo sbagliato con cui si propongono i cibi solidi in età 0-2 anni. In pratica nel modo in cui nutriamo i nostri figli fin dai primi giorni di vita. Riuscite a immaginare che la salute futura dei nostri figli è nelle nostre mani?
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Ecco quali atteggiamenti durante lo svezzamento possono portare all’obesità a lungo termine:
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⛔Imboccare il bambino troppo velocemente. Questo causa l’assunzione di più cibo necessario, prima che il cervello possa ricevere l’impulso della sazietà. Di solito questo arriva con 10-15 minuti di ritardo dall’ultimo boccone.
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⛔Porzioni troppo abbondanti che, abbinate al desiderio di convincere il bambino a finire il piatto ad ogni costo, lo abituano a mangiare più del necessario ad ogni pasto.
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⛔Cibo in cambio di videogiochi e cartoni animati. Frasi tipo “puoi guardare la tv solo quando finisci il piatto” o “Se mangi tutto ti do il telefonino” etc etc, vanno evitate.
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⛔Troppi cibi grassi e zuccherati. L’abuso di prodotti industriali, come bibite dolci, merendine, dolciumi etc, può facilmente portare a superare i limiti di assunzione giornaliera consigliati.
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⛔Mangiare fuori pasto e senza regole. Molto spesso si tratta di prodotti facili da mangiare e industriali, che consumati poco e spesso fanno eccedere il fabbisogno calorico giornaliero.
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L’autosvezzamento mette la capacità del bambino di autoregolarsi al primo posto, permettendoci di non indurlo a comportamenti errati.