So che questa è forse la tecnica più usata per convincere un bambino a provare cose nuove. Ma…
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Oltre al fatto che ciò crea tanta pressione su di lui, di solito provoca anche un ulteriore rifiuto nell’assaggiare e mangiare di più.
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I genitori pensano “se riesco a convincerlo a provare solo un boccone, gli piacerà sicuramente”.
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Il bambino la vive così, consciamente o meno, in base all’età “se assaggio e mi piace, dovrò mangiarlo, ma ora non sono pronto”
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Perché il bambino decide di non provare? Perché in quel momento non è pronto a sperimentare, non è aperto a nuovi gusti. Sì, spesso il bambino accetta di provare, ma spesso sputa anche se gli è piaciuto.
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Uno studio statunitense del 2010 sulle preferenze di gusto, ha rilevato che il 31% dei bambini che sputavano, in particolare, le carote, ha effettivamente affermato di apprezzarle. Sì, i bambini sputano anche ciò che gli piace.
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Quando i genitori dicono: “Non devi mangiarlo, basta assaggiarlo, poi puoi sputarlo”.

I bambini lo percepiscono così: “Mamma e papà sono sicuri che non mi piacerà, dato che dicono che dovrei solo provare e poi sputarlo.”
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Il fatto è che i bambini non pensano con strutture complesse e astratte. La loro visione del mondo è molto semplice e lineare. Capiscono quello che noi diciamo, alla lettera.
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Così si convincono in anticipo che non avrà un buon sapore, lo provano, lo sputano e dicono che non gli è piaciuto. Successivamente, mettono questo prodotto nella loro testa “sullo scaffale” degli alimenti che non gli piacciono. A questo punto, sarà estremamente difficile spostare questo alimento su “un altro scaffale”.
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E ora cosa si deve fare? Non offrire a vostro figlio nulla di nuovo da provare? Guardare silenziosamente come rifiuta ogni giorno tutto ciò che gli offriamo?
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Certo che no, potete semplicemente comunicare in modo diverso con lui, su queste “questioni alimentari”. Come?

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