Perché introduciamo alimenti complementari nella dieta dei bambini? Innanzitutto per familiarizzare con ciò che mangeranno per tutta la vita e, in secondo luogo, per compensare la mancanza di oligoelementi che non provengono nella giusta quantità dal latte materno o da quello di formula. L’OMS nelle sue raccomandazioni afferma che lo svezzamento dovrebbe iniziare con alimenti ipercalorici contenenti ferro.
Quanto ferro pensate contengano i broccoli? Ve lo dico io: 0,73 mg per 100 gr. E le zucchine? Ancora meno – 0,4 mg. Inoltre, il ferro è scarsamente assorbito attraverso cibi vegetali.
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Quindi cosa fare?
Iniziate lo svezzamento con alimenti contenenti ferro. Gli studi dimostrano che anche 10 grammi di carne al giorno hanno un effetto positivo sul livello dell’emoglobina nei bambini di età compresa tra 6 e 12 mesi.
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Il bambino non mangia carne?
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C’è molto ferro nelle uova (di pollo – 2,5 mg e di quaglia – 3,2 mg), nel pesce (ad esempio nello sgombro – 1,7 mg).
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Da fonti vegetali: legumi e alcuni cereali (ad esempio grano saraceno). Le lenticchie hanno quasi 12 mg di ferro per 100 g e il grano saraceno ne ha quasi 7 mg per 100 g. Per migliorare l’assorbimento del ferro offrite alimenti di origine vegetale abbinandoli a quelli ricchi di vitamina C. In questo caso verranno in soccorso i broccoli, che contengono 56-76 mg di vitamina C. Oltre ai broccoli, potete offrire al bambino peperoni, pomodori, frutti di bosco ed agrumi.
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Un altro compito dello svezzamento è quello di fornire al bambino fonti di energia alternative e anche qui i broccoli e le zucchine non ci aiuteranno molto. Avocado, banana, una varietà di cereali, noci e semi saranno molto più nutrienti. La dimensione dello stomaco di un bambino di età inferiore a 4 anni è uguale alla grandezza del suo pugno. Il nostro compito è trasformare una piccola porzione in una fonte di energia.
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Ma quindi…non si mangiano broccoli e zucchine?
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Frutta e verdura sono una fonte di vitamine e fibre, ma non sopravvalutate la loro importanza come primi alimenti.